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Artigianato umbro: resilienza e ripresa nel cratere sismico

Nel delicato contesto del cratere sismico umbro, tra il 2015 e il 2025 si è osservata una contrazione del tessuto imprenditoriale artigiano, con una diminuzione di 489 a 411 imprese attive, corrispondente a una perdita dell’11,2%.
Questo dato, sebbene preoccupante, si colloca in un quadro più ampio di declino economico nazionale e regionale (-5,5% in Umbria, -4% a livello nazionale), appare però contraddetto da un elemento di inattesa vitalità: un aumento degli addetti dall’11%, da 1.008 a 1.149 unità.
Questa dinamica peculiare, analizzata nell’ambito del Progetto Fenice dalla Camera di Commercio dell’Umbria, suggerisce una profonda trasformazione del modello artigiano locale.
Non si tratta semplicemente di una sopravvivenza, ma di un processo di consolidamento, in cui le imprese rimaste hanno incrementato le dimensioni, ottimizzato l’efficienza e ampliato il personale, invertendo una tendenza che vede l’Umbria perdere 3.936 addetti e l’Italia ben 214.000.
L’indagine, che ha preso in esame i comuni di Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Polino, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano e Vallo di Nera (escludendo Spoleto per le sue specificità cittadine), rivela un aumento significativo della media degli addetti per azienda, salita da 2,1 a 2,8.

Questo dato, in contrasto con i valori regionali, evidenzia un cambiamento strutturale nelle dimensioni e nell’organizzazione delle imprese artigiane del cratere.
Secondo Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, questi risultati testimoniano una straordinaria capacità di resilienza e riorganizzazione da parte delle comunità montane colpite dal sisma del 2016.

La diminuzione del numero di imprese è compensata da una maggiore solidità e dimensione di quelle sopravvissute, con un aumento dell’occupazione che contrasta con le perdite registrate a livello regionale e nazionale.

Pur riconoscendo il ruolo propulsivo della ricostruzione, Mencaroni sottolinea l’importanza di superare la fase emergenziale e di rendere durature queste positive tendenze.

L’innovazione tecnologica, la formazione professionale e l’accesso a competenze specializzate si configurano come fattori cruciali per garantire la competitività futura dell’artigianato umbro.

Il capitale umano, inteso come insieme di conoscenze, abilità e esperienze, rappresenta il fulcro di questo processo di sviluppo, e la Camera di Commercio si impegna a fornire strumenti concreti per sostenere la sua crescita.
In definitiva, il cratere sismico umbro si presenta come un laboratorio di resilienza, dove l’artigianato, pur nelle sue dimensioni ridotte, ha dimostrato la capacità di reinventarsi e di contribuire alla ripresa economica del territorio.

La sfida è ora quella di trasformare questa “eccezione” in una regola consolidata, costruendo un futuro prospero e competitivo per le comunità montane umbre.

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