22 luglio 2024 – 19:45
Angelina Castrignano, coraggiosa operaia di 49 anni che lavora nel confezionamento dei formaggi durante il turno di notte, si è trovata di fronte a una situazione terribile. Una delle sue ex responsabili le diceva che per il suo capo era normale toccare le donne e che lo faceva con tutte, consigliandole di lasciarsi toccare per poi stancarlo e farlo passare ad un’altra vittima. Ma Angelina sapeva benissimo che la violenza sessuale non ha nulla a che fare con la resistenza: è un crimine che va denunciato senza esitazioni.Nonostante le minacce e le pressioni del suo capo, Angelina ha avuto il coraggio di denunciare gli abusi subiti sia ai superiori che ai carabinieri. Ha affrontato l’umiliazione, lo stress e l’isolamento, ma non si è arresa. Le compagne di lavoro avevano paura di perdere il loro impiego se avessero difeso Angelina, ma lei aveva prove concrete: registrazioni audio delle testimonianze delle colleghe omertose e referti medici che documentavano le conseguenze degli abusi.Dopo lunghi accertamenti, la procura di Torino ha creduto alla sua testimonianza. La pm Antonella Barbera ha notificato all’uomo responsabile del turno di notte dell’accusa di violenza sessuale aggravata e stalking. Le minacce e il controllo psicologico a cui era sottoposta Angelina sono stati finalmente portati alla luce.Nonostante tutto questo coraggio e determinazione nel far valere i suoi diritti, Angelina si trova oggi disoccupata da due anni. Ha inviato oltre 220 curriculum senza successo, poiché quando viene a conoscenza del suo nome i datori di lavoro la scartano immediatamente. Non le concedono neanche un colloquio.Oggi Angelina si prepara ad affrontare il processo come parte civile, pronta a ottenere giustizia per gli abusi subiti. La sua storia è un monito contro la violenza sulle donne e una testimonianza della forza interiore necessaria per combatterla fino in fondo.
