domenica 14 Settembre 2025
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Ancona

Alga tossica Adriatico: ancora non balneabili le Marche

L’attesa per i nuovi dati di monitoraggio delle acque adriatiche, forniti dall’Arpam, continua a tenere con l’attenzione le comunità costiere marchigiane, in particolare quelle del Conero.
La persistenza di concentrazioni elevate di *Ostreoptis ovata*, un’alga naturalmente presente ma capace di produrre tossine nocive in determinate condizioni, mantiene lo stato di non balneabilità per porzioni significative del litorale.
A Numana Alta e sulla spiaggia Urbani di Sirolo, le analisi del 9 settembre attestano livelli di concentrazione rispettivamente a 31.540 e 37.520 unità, valori ancora superiori alle soglie raccomandate per la balneazione sicura.

È significativo notare un netto miglioramento rispetto ai picchi registrati il 3 settembre – 672.000 a Numana Alta e 448.000 a Sirolo – indicando forse l’inizio di un processo di attenuazione della fioritura algale, ma che non consente ancora la revoca delle ordinanze vigenti.
Il Comune, in attesa di ulteriori conferme, non ha ancora pubblicato l’aggiornamento che permetterebbe il ritorno alla normalità.
A Porto Recanati, la situazione è meno critica.
Nella zona nord, l’Arpam ha rilevato una concentrazione di 23.300 unità, sufficiente per abbassare il livello di allerta, sebbene il mantenimento dello stato di “allerta” imponga un costante monitoraggio.
La persistenza di questa condizione riflette la necessità di cautela, data la potenziale variabilità delle concentrazioni algali e la delicatezza dell’ecosistema marino.
Le spiagge di Ancona, Passetto e Pietralacroce, rimangono dal 4 settembre scorso in stato di non balneabilità, in attesa di campionamenti e analisi conclusive.
Questa scelta, prudenziale, mira a proteggere la salute pubblica, dato che il contatto con l’alga può scatenare una serie di reazioni avverse.
I sintomi più comuni derivanti dall’esposizione a *Ostreoptis ovata* si manifestano prevalentemente attraverso disturbi respiratori, comprendenti riniti, faringiti, laringiti, bronchiti e congiuntiviti.
In individui particolarmente sensibili o predisposti, l’esposizione può innescare febbre, nausea, vomito e irritazioni cutanee (dermatite da contatto).
Fortunatamente, la maggior parte dei casi si risolve spontaneamente entro le successive 48 ore, tuttavia l’incertezza legata alla gravità potenziale rende cruciale evitare l’esposizione diretta.
La fioritura di *Ostreoptis ovata*, fenomeno naturale influenzato da fattori ambientali complessi come la temperatura dell’acqua, la salinità e la presenza di nutrienti, solleva interrogativi sulla gestione sostenibile delle coste e sull’impatto delle attività umane sull’equilibrio degli ecosistemi marini.
La necessità di investimenti in sistemi di monitoraggio avanzati e di strategie di prevenzione mirate si fa sempre più pressante, al fine di garantire la sicurezza dei bagnanti e la salvaguardia dell’ambiente marino.

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