domenica 14 Settembre 2025
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Aggressione a giornalista Rai: attacco alla libertà di informazione.

Un atto di violenza inaccettabile ha colpito il giornalista Maurizio Mervar, professionista Rai impegnato a documentare una manifestazione presso lo stabilimento Leonardo di Ronchi dei Legionari, in Friuli Venezia Giulia.

L’episodio, avvenuto sabato 13 settembre, rappresenta una grave minaccia alla libertà di informazione e un attacco diretto al diritto costituzionale di cronaca.

Secondo quanto denunciato dai sindacati Usigrai e dai Comitati Direttivi Regionali (CDR) della Tgr e della redazione di lingua italiana della sede Rai Fvg, Mervar, armato unicamente di telecamera e microfono, è stato oggetto di un’aggressione da parte di un piccolo gruppo di manifestanti, che lo hanno circondato, bloccato fisicamente e bersagliato con insulti di matrice antisemita, accusandolo di essere “giornalista servo del sionismo”.

L’azione intimidatoria, oltre a interrompere il lavoro del giornalista e impedirgli di riferire sugli eventi conclusivi della manifestazione, evidenzia una pericolosa escalation di comportamenti aggressivi nei confronti dei professionisti dell’informazione.
L’episodio non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto di crescenti tensioni sociali e attacchi verbali e fisici contro chi esercita il diritto di cronaca, un diritto sancito e tutelato dall’articolo 21 della Costituzione italiana, pilastro fondamentale della democrazia.
La libertà di stampa, la libertà di parola e la libertà di pensiero non sono concessioni da erogare o revocare in base al gradimento di una parte politica o ideologica, bensì diritti imprescindibili che garantiscono la pluralità di voci e la possibilità per i cittadini di formarsi un’opinione critica e indipendente.
Il silenzio o l’autocensura, in questo scenario, rappresenterebbero una sconfitta per l’intera comunità.
L’esecutivo Usigrai, i CDR della Tgr e della redazione Rai Fvg esprimono piena solidarietà a Maurizio Mervar, auspicando che le autorità competenti identifichino e perseguano i responsabili di questo atto riprovevole.

È necessario un impegno collettivo per difendere il diritto di informare e di essere informati, contrastando ogni forma di intimidazione e di violenza nei confronti dei giornalisti, affinché possano continuare a svolgere il loro lavoro di cronisti senza timori e pressioni, nel rispetto della Costituzione e a tutela della democrazia.

La Rai, in particolare, deve garantire un supporto concreto e immediato ai propri professionisti, rafforzando la sicurezza nei luoghi di lavoro e promuovendo una cultura aziendale improntata al rispetto e alla difesa dei valori costituzionali.

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