lunedì 15 Settembre 2025
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Mario Ulivi, ultimo testimone della strage di Sant’Anna.

La comunità versiliese e l’Italia intera piangono la scomparsa di Mario Ulivi, figura silenziosa ma imprescindibile nella memoria della strage di Sant’Anna di Stazzema.
A ottantasei anni, Ulivi, ultimo testimone diretto di un evento che ha segnato profondamente la storia del nostro paese, lascia un vuoto incolmabile, un tassello mancante nel mosaico della memoria collettiva.

Il 12 agosto 1944, Mario era solo un bambino di cinque anni, strappato all’innocenza da una violenza inaudita.
In quel tragico giorno, la sua infanzia fu brutalmente interrotta dalla perdita della madre e della sorella Lidia, diciottenne, vittime innocenti della rappresaglia nazifascista.
La sua testimonianza, seppur raramente espressa a parole, era una presenza costante, un monito silenzioso contro ogni forma di barbarie e intolleranza.

Mario Ulivi non fu un uomo di grandi proclami, ma la sua dedizione all’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema, e in particolare al suo presidente Enrico Pieri, fu esemplare.
Per anni, si è fatto portavoce dell’associazione, accompagnando generazioni di studenti versiliesi alla scoperta del campo di concentramento di Mauthausen, luogo simbolo della disumanità e della sofferenza.

Le sue visite, sobrie e commoventi, contribuirono a educare i giovani alla responsabilità civile e alla consapevolezza del passato, affinché simili atrocità non si ripetano mai più.

La sua scomparsa, come sottolinea il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, priva la comunità di un ulteriore, prezioso frammento delle testimonianze viventi della strage.

La camera ardente è stata allestita presso la Croce Bianca di Querceta, luogo simbolo della tragedia, per permettere alla comunità di rendere omaggio a un uomo che ha incarnato la resilienza e la dignità di fronte al dolore.

I funerali, martedì alle 15 nella chiesa di Ripa, rappresentano un momento di raccoglimento e di riflessione sulla fragilità della vita e sull’importanza di custodire la memoria, per onorare la memoria dei caduti e per costruire un futuro di pace e di giustizia.
La sua eredità, fatta di silenzio, impegno e memoria, rimarrà un faro per le generazioni future.

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