L’inizio di un anno scolastico, evento che dovrebbe celebrare l’apertura delle menti e la promessa di un futuro più luminoso, viene strumentalizzato in una messinscena politica.
La scelta delle Marche come cornice per la visita ministeriale di Giuseppe Valditara solleva interrogativi profondi sulla natura del suo ruolo e sull’effettivo impegno verso il mondo della scuola.
Alleanza Verdi e Sinistra Marche si schiera con i giovani che hanno scelto la protesta come forma di espressione democratica, riconoscendo nella loro voce un disagio legittimo e un’urgenza di risposte concrete.
L’occasione, lungi dall’essere una genuina volontà di ascolto, appare piuttosto un’opportunità per celare le criticità strutturali che affliggono il sistema scolastico italiano.
Come spiegare, infatti, la persistenza di un quadro caratterizzato da cattedre vacanti, un esercito di insegnanti precari che superano le duecentomila unità e classi sovraffollate, nonostante i dati demografici indichino un calo delle nascite? Queste incongruenze non sono semplici anomalie, ma il risultato di scelte politiche mirate a svalorizzare l’istruzione pubblica.
Le politiche governative, infatti, sembrano orientate a una progressiva riduzione delle risorse destinate alla scuola.
Mentre l’Italia investe meno della media europea nell’istruzione, si assiste a un’accelerazione dei processi di accorpamento scolastico, con la chiusura di istituti e la conseguente dispersione del sapere.
Le ore dedicate all’assistenza degli studenti con disabilità vengono ridotte, negando loro il diritto a un’istruzione inclusiva e personalizzata.
L’azione del governo non si limita a una mera contrazione delle risorse, ma si traduce in una ridefinizione del ruolo stesso della scuola.
Si osserva un tentativo di trasformare la formazione scolastica in un mero strumento di preparazione al mondo del lavoro, sacrificando la dimensione culturale, critica e umanistica che dovrebbe essere al centro del percorso educativo.
La scuola viene ridotta a un’officina di competenze, privandola del suo ruolo cruciale nella costruzione di cittadini consapevoli e responsabili.
Di fronte a questo scenario allarmante, Alleanza Verdi e Sinistra Marche si fa promotrice di un’iniziativa popolare volta a riaffermare il valore dell’istruzione pubblica.
La legge di iniziativa popolare, che sarà presentata domani ad Ancona, rappresenta un atto di speranza e un appello alla mobilitazione civile.
Si tratta di un tentativo di restituire alla scuola il suo ruolo di motore di progresso sociale e di sviluppo individuale, contrastando le politiche di austerità e di privatizzazione che la minacciano.
È un gesto che mira a sollecitare un cambio di rotta, a promuovere un modello educativo basato sull’equità, sull’inclusione e sulla valorizzazione del sapere.
La voce dei giovani, unita all’impegno politico e civile, è l’unica forza in grado di costruire un futuro in cui la scuola possa tornare ad essere un luogo di crescita, di scoperta e di opportunità per tutti.