lunedì 15 Settembre 2025
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Comune di Bari

La Fanciulla Velata: arte, pietra e innovazione a Marmomac

Quattordici sculture monumentali in pietra dialogano con una figura centrale, un’opera ispirata all’iconica scultura del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, reinterpretata in chiave femminile.
Questa composizione, realizzata dal Politecnico di Bari, sarà protagonista di “The plus theatre” durante la 59° edizione di Marmomac, la prestigiosa fiera internazionale dedicata alla pietra naturale che si terrà a Verona dal 23 al 26 settembre.
L’iniziativa, all’interno della sezione “Marmomac meets academies”, curata dal professor Giuseppe Fallacara, ordinario in Progettazione architettonica al PoliBa, si configura come un’occasione unica per esplorare le potenzialità espressive e costruttive del marmo e delle pietre naturali.
L’evento coinvolgerà un ampio consorzio di istituzioni accademiche, comprendenti quindici università italiane e straniere, oltre a stimati istituti di ricerca e aziende leader nel settore.

Questa rete collaborativa permetterà a ciascuna entità di presentare i propri progetti innovativi e di condividere le proprie competenze nell’ambito della lavorazione e dell’applicazione della pietra.
Il Politecnico di Bari si distinguerà con la sua creazione, la “Fanciulla Velata”, una scultura che trascende la mera rappresentazione estetica.
L’opera sarà integrata in un contesto scenografico studiato per esaltarne il significato simbolico: una struttura ad albero, realizzata in acciaio e rivestita con pietra proveniente dalle colline di Alberobello, nel barese.
L’albero, metafora di crescita, resilienza e connessione con la terra, rappresenta il dialogo continuo tra la maestosità dei materiali naturali e le più avanzate tecniche di progettazione e costruzione.

La scelta della pietra di Alberobello, rinomata per le sue peculiarità cromatiche e le sue qualità strutturali, sottolinea l’importanza del territorio e delle sue tradizioni artigianali, elevandole a elementi fondanti del processo creativo.
La “Fanciulla Velata”, immersa in questa architettura naturale, evoca un’immagine di sospensione, di attesa, di potenziale inespresso, invitando lo spettatore a riflettere sulla fragilità e la bellezza dell’esistenza umana, sulla relazione tra arte e natura, tra tradizione e innovazione.
L’installazione ambisce a diventare un punto focale della manifestazione, un simbolo del futuro del design e dell’architettura sostenibile.

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