Il Comune di Cogne ha avviato un processo deliberativo volto a ridefinire il futuro della Valnontey, profondamente segnata dagli eventi alluvionali recenti.
La decisione, comunicata dal sindaco Franco Allera, si concretizza nell’indizione di un concorso di idee, un approccio innovativo rispetto alla prassi consolidata della progettazione architettonica.
La divergenza di vedute tra l’Amministrazione comunale e l’Ordine degli Architetti, quest’ultimo favorevole a un concorso di progettazione, riflette una scelta strategica: massimizzare la ricchezza di visioni e soluzioni possibili.
Questo percorso, più ampio e flessibile rispetto alla sola progettazione, mira a catturare la pluralità di sensibilità e competenze disponibili, stimolando l’emergere di intuizioni inedite.
Il concorso di idee non si configura quindi come un mero atto formale, ma come un vero e proprio laboratorio di pensiero collettivo.
L’obiettivo primario è la creazione di un “Documento di Indirizzo alla Progettazione,” una bussola concettuale che guiderà le successive fasi di progettazione esecutiva e la predisposizione del bando di gara.
Questo documento, elaborato in sinergia con la Regione, fungerà da filtro e da guida, assicurando la coerenza degli interventi futuri con le esigenze e le aspettative del territorio.
La partecipazione al concorso è aperta a un ampio spettro di professionisti, indipendentemente dal loro status professionale o dall’appartenenza a enti pubblici.
La motivazione sottostante è profondamente radicata nel concetto che l’idea, in quanto espressione di pensiero libero e creativo, trascende i confini delle competenze tecniche o della fattibilità immediata.
Si premia l’intuizione, l’innovazione, la capacità di immaginare un futuro diverso per la Valnontey.
Consapevoli del profondo legame emotivo che lega la comunità, sia quella residente che quella esterna, alla Valnontey, il Comune ha optato per un approccio “oltre le regole”, per una gestione post-emergenziale improntata alla trasparenza e alla partecipazione attiva.
Questo implica non solo l’apertura al contributo di esperti e professionisti, ma anche l’intenzione di coinvolgere la comunità locale in un dialogo costruttivo, affinché la riqualificazione della Valnontey rifletta non solo le necessità operative, ma anche i valori e le aspirazioni di chi la abita e la vive.
La ripresa della Valnontey non è solo una questione di ricostruzione fisica, ma un’opportunità per riaffermare l’identità, la resilienza e la prospettiva di un territorio profondamente segnato ma anche ricco di potenziale.