Il panorama dell’edilizia scolastica in Campania, come delineato dal rapporto “Ecosistema Scuola” di Legambiente (2024), rivela una situazione di profonda criticità, caratterizzata da persistenti lacune in termini di sicurezza strutturale, sostenibilità ambientale e offerta di servizi essenziali.
L’analisi, focalizzata su scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado in tre comuni capoluogo, evidenzia un divario preoccupante tra le necessità degli studenti e le reali condizioni degli edifici scolastici.
La sicurezza strutturale appare il nodo più drammatico.
Solo una percentuale minima, il 12%, degli edifici possiede l’agibilità, certificazione fondamentale per garantire la sicurezza degli occupanti.
La fragilità dei solai emerge come un rischio primario, con soli il 40% degli edifici che ha subito indagini diagnostiche in questo ambito negli ultimi cinque anni e un misero 15% che ha beneficiato di interventi di consolidamento.
La situazione è particolarmente allarmante nelle scuole situate in zone sismiche a rischio 1 e 2, dove solo il 16% degli edifici risulta adeguato o progettato secondo le normative antisismiche vigenti.
Questa carenza rappresenta un potenziale disastro in attesa di accadimento, considerando la crescente frequenza di eventi sismici nel territorio nazionale.
Parallelamente alla sicurezza strutturale, la sostenibilità ambientale mostra margini di miglioramento esponenziali.
L’assenza di interventi di efficientamento energetico è sconcertante, con impianti da fonti rinnovabili ancora relegati a un ruolo marginale (7%).
L’incapacità di raggiungere classi energetiche più elevate è altrettanto preoccupante: nessun edificio scolastico è in classe A, mentre la maggioranza (65%) si colloca nelle fasce energetiche più penalizzanti (E, F, G), contribuendo in modo significativo all’impronta ecologica complessiva della regione e comportando costi operativi elevati.
Questo quadro rivela una mancata implementazione di politiche volte alla riduzione dei consumi energetici e alla promozione di un modello scolastico più responsabile nei confronti dell’ambiente.
Nonostante alcuni segnali positivi riguardo ai servizi scolastici – con il tempo pieno attivo nel 42% delle classi, la mensa presente nel 64% degli edifici e le strutture sportive accessibili nel 66% delle scuole – la fragilità complessiva del sistema scolastico rimane evidente.
Il report di Legambiente descrive una scuola pubblica gravata da una “fragilità diffusa”, che si manifesta in diversi ambiti e che compromette la qualità dell’offerta formativa e il benessere degli studenti.
L’analisi specifica relativa alla città di Napoli, che coinvolge 337 istituti frequentati da circa 81.000 studenti, presenta una dicotomia interessante.
Sebbene nella zona sismica 2 la maggior parte degli edifici (95%) risulti adeguata alle normative antisismiche e sia stata sottoposta a verifica di vulnerabilità, persistono gravi lacune in termini di certificazioni di agibilità (solo il 25%) e di collaudo statico (solo il 20%).
L’arretratezza digitale, con una rete Wi-Fi presente solo nel 28% degli edifici e una rete cablata solo nel 52%, ostacola l’integrazione di tecnologie innovative nell’apprendimento e limita l’accesso a risorse educative online.
In conclusione, il rapporto “Ecosistema Scuola” lancia un campanello d’allarme urgente.
È imperativo un investimento massiccio e mirato nella riqualificazione e nell’ammodernamento del patrimonio edilizio scolastico campano, non solo per garantire la sicurezza degli studenti, ma anche per promuovere la sostenibilità ambientale, l’innovazione didattica e un ambiente scolastico più accogliente e stimolante.
Un piano di intervento strutturato, che coinvolga istituzioni regionali, enti locali e soggetti privati, è essenziale per affrontare questa sfida complessa e garantire il diritto allo studio in condizioni di sicurezza e dignità.