lunedì 22 Settembre 2025
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Eolie: Emergenza Capre Selvatiche, Intervento in Corso tra Alicudi e Ginostra

L’intervento di eradicazione della popolazione di capre inselvatichite, ormai un’emergenza ecologica e sociale, prosegue nelle isole Eolie, con un focus iniziale su Alicudi e, successivamente, su Ginostra.

L’operazione, mirata a rimuovere oltre 2500 capi, testimonia la gravità della situazione che vede queste popolazioni animali, discendenti da allevamenti storici, aver assunto caratteristiche di fauna selvatica, generando impatti significativi sull’ambiente e sulla vita delle comunità insulari.

Ad Alicudi, il processo di cattura è in fase avanzata.

Un apposito recinto, costruito ad hoc, ospita già una cinquantina di esemplari prelevati.

Questi, insieme ai capi che verranno catturati nei prossimi giorni, saranno imbarcati su una nave attrezzata per il trasporto, destinazione un’azienda zootecnica siciliana che si è offerta di accoglierli.
La scelta di donare gli animali a un’azienda agricola, piuttosto che optare per altre soluzioni, riflette un tentativo di conciliare l’esigenza di ridurre drasticamente la popolazione di capre con la minimizzazione di pratiche considerate eticamente discutibili.

A Ginostra, invece, le attività si concentrano sulla predisposizione dell’infrastruttura necessaria per la cattura, con l’installazione di apposite gabbie progettate per intrappolare gli animali.
La complessità logistica, accentuata dall’isolamento e dalla morfologia dell’isola, rende l’operazione particolarmente impegnativa.
La presenza incontrollata di capre inselvatichite rappresenta una sfida complessa che trascende la mera gestione della fauna selvatica.

Gli erbivori, ormai privi di controllo umano, causano danni considerevoli all’agricoltura, erodendo il suolo e compromettendo i raccolti.
In alcuni casi, l’incursione degli animali è tale da invadere gli spazi abitativi, creando disagi e preoccupazioni per la sicurezza degli abitanti.
La situazione ha portato la comunità di Ginostra a innescare azioni formali, con la presentazione di un esposto alla Procura e un appello diretto al Governo, incarnando un senso di urgenza e la richiesta di interventi risolutivi.

Le preoccupazioni etiche sollevate dalla questione si concentrano sulle possibili alternative all’eradicazione o al trasferimento degli animali.

Gruppi animalisti hanno espresso in modo veemente la loro opposizione a pratiche ritenute crudeli, sollecitando soluzioni che privilegino il benessere degli animali, come programmi di controllo delle nascite o la creazione di aree protette adatte alla loro sopravvivenza.

L’equilibrio tra la tutela della biodiversità, la salvaguardia del territorio e il rispetto del benessere animale rappresenta la chiave per affrontare questa complessa problematica, che testimonia le conseguenze dell’interazione – spesso problematica – tra uomo e natura in un contesto insulare fragile e prezioso.

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