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Risarcimento storico: 400.000€ ai familiari di vittima nazista.

Il Tribunale Civile di Roma ha sancito un significativo risarcimento danni, superiore a 400.000 euro, a favore dei congiunti di un uomo deceduto il 12 aprile 1944 a Calvi dell’Umbria, vittima di un reggimento delle SS.

Questa decisione, frutto di una complessa azione legale, rappresenta un importante precedente nell’ambito del riconoscimento di risarcimenti per crimini di guerra e violazioni dei diritti umani commessi sul suolo italiano durante il periodo bellico.
La decisione si basa sulla legge 179/2022, una legislazione introdotta durante il governo Draghi che istituisce un fondo ministeriale dedicato a fornire ristoro alle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità.
Tale legge, in linea con gli obblighi internazionali assunti dall’Italia, mira a colmare una lacuna storica nel riconoscimento dei danni subiti da cittadini italiani, o residenti in territorio italiano, a causa delle azioni delle forze del Terzo Reich tra il settembre 1939 e il maggio 1945.

La causa, intavolta dall’avvocato Emidio Mattia Gubbiotti per conto dei familiari, ha visto il coinvolgimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), rappresentato dall’Avvocatura dello Stato, e la Repubblica Federale di Germania, citata in via contumace.
La ricostruzione storica e documentale, presentata dai congiunti del cittadino di Calvi, ha dimostrato in modo inequivocabile la responsabilità diretta delle forze naziste nell’omicidio, inserendolo in un contesto più ampio di repressione e violenza.
Le truppe tedesche, sotto il comando del feldmaresciallo Kesslring, avevano condotto, nei giorni immediatamente precedenti la morte, intensi rastrellamenti nel territorio di Calvi dell’Umbria.

Queste operazioni, caratterizzate da una brutale ingiustizia, si sono concluse con processi sommari e fucilazioni indiscriminati nei confronti della popolazione civile.
Sedici persone persero la vita in quelle tragiche circostanze, tra cui l’uomo di 34 anni, padre di quattro figli, il cui sacrificio contribuisce a un pesante bilancio di perdite umane nella storia della comunità locale.

Questo caso non si limita a un mero risarcimento economico.

Esso è il riconoscimento, a distanza di decenni, della gravità delle azioni perpetrate dalle forze naziste e l’affermazione del diritto alla giustizia e alla memoria per le vittime e i loro familiari.
Il fondo istituito dalla legge 179/2022, alimentato dalle risorse del bilancio dello Stato, rappresenta uno strumento cruciale per affrontare le conseguenze ancora vive di quegli eventi tragici e per promuovere la consapevolezza storica, essenziale per evitare che simili atrocità si ripetano.
L’azione legale ha portato alla luce un capitolo doloroso della storia italiana, evidenziando la necessità di un impegno costante nella tutela della memoria e nella promozione dei valori di pace, giustizia e rispetto dei diritti umani.

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