La questione della siccità che affligge il Trasimeno, il più grande lago della penisola italiana, trova un potenziale varco di speranza grazie a un’iniziativa scientifica e ingegneristica di stringa importanza.
I risultati preliminari delle analisi condotte sul bacino montano del Montedoglio, con l’obiettivo di rifornire il Trasimeno, offrono un quadro incoraggiante, come annunciato dall’assessora regionale Simona Meloni, con il supporto del lavoro svolto dall’Università degli Studi di Perugia.
Il progetto, concretizzato attraverso un sistema pilota di filtrazione installato a Tuoro, presso l’impianto di potabilizzazione delle acque provenienti dall’invaso del Montedoglio, ha fornito dati significativi nel corso di un monitoraggio intensivo condotto durante i mesi di luglio e agosto 2025.
Questi dati suggeriscono la fattibilità di un intervento mirato a mitigare la drastica riduzione dei livelli idrici del Trasimeno, un problema che coinvolge non solo l’ecosistema lacustre ma anche l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico di diversi comuni.
L’attività di ricerca, articolata in una serie di campionamenti ripetuti e analisi di laboratorio, ha permesso di raccogliere un corpus di informazioni cruciali.
Il Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università di Perugia ha elaborato un report dettagliato, evidenziando la capacità del sistema di filtraggio di ridurre l’impatto delle acque di deflusso provenienti dal Montedoglio, concentrandosi in particolare sulla rimozione di sostanze inquinanti e sulla regolazione della torbidità.
Questo aspetto è fondamentale non solo per la qualità dell’acqua destinata al Trasimeno, ma anche per la salute dell’ecosistema lacustre.
L’obiettivo primario è la creazione di un flusso d’acqua sostenibile, che integri le risorse naturali del Trasimeno e ne prevenga un ulteriore abbassamento.
L’assessora Meloni ha sottolineato l’impegno continuo per conciliare la gestione delle risorse idriche, garantendo la compatibilità tra il bacino del Montedoglio e l’ecosistema del Trasimeno, attraverso un monitoraggio costante e multidisciplinare.
La realizzazione dell’impianto di filtrazione a Fosso Paganico (Castiglione del Lago) rappresenta un passo cruciale in questo processo, richiedendo un’attenta pianificazione e un coordinamento preciso.
Nei prossimi mesi, un incontro con il commissario straordinario Nicola Dell’Acqua definirà un cronoprogramma dettagliato per l’implementazione del progetto, con l’obiettivo di rispettare le tempistiche previste e di affrontare eventuali criticità che potrebbero emergere.
L’iniziativa non si limita alla semplice immissione di acqua, ma mira a una gestione integrata e sostenibile del territorio, considerando gli impatti ambientali, sociali ed economici di un intervento così significativo.
La speranza è che questa collaborazione tra istituzioni, università e tecnici possa segnare una svolta positiva per il futuro del Trasimeno, restituendo al lago la sua vitalità e preservando un patrimonio naturale di inestimabile valore.