martedì 16 Settembre 2025
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Pietro Lista: 50 anni di luce e identità al Madre

Pietro Lista: Cinquant’anni di ricerca tra luce, ombre e identità allo MadreLa Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre di Napoli ospita “In controluce”, una retrospettiva che celebra i cinquant’anni di percorso artistico di Pietro Lista, figura di spicco dell’arte contemporanea umbra naturalizzata campana.
La mostra, curata da Renata Caragliano, offre un viaggio complesso e suggestivo attraverso le opere dell’artista, nato a Castiglione del Lago nel 1941 e profondamente radicato nel tessuto culturale campano fin dal 1954.
L’esposizione, articolata in sette sale e cinque sezioni tematiche, rivela un artista costantemente impegnato in una ricerca estetica che abbraccia molteplici linguaggi: pittura, disegno, scultura, incisione e performance si fondono in un’indagine profonda sulla percezione, l’identità e il rapporto tra luce e spazio.

Al cuore della pratica artistica di Lista vi è la luce, non intesa come elemento puramente illuminante, ma come forza generativa capace di plasmare la realtà.

Come l’artista stesso afferma, “Tutto ciò che si vede è uno scherzo della luce”.

Lungi dalle tendenze visive e cinetiche dell’epoca, Lista esplora la luce come strumento per sondare le profondità dello spazio virtuale, rivelando come essa crei ombre, proiezioni, profondità e forme, dissolvendosi nel nulla al suo venir meno.

Un fil rouge che attraversa l’intera mostra è la rappresentazione delle Nuvole, elemento centrale nella serie-manifesto “Cielitudine”.
Un’apertura parziale, una fenditura da cui filtra un raggio di luce, introduce il visitatore a un ciclo di opere monumentali realizzate a partire dagli inizi del nuovo millennio.

Queste opere, caratterizzate dall’uso quasi esclusivo del “Nero di Marte”, un pigmento dalla tonalità profonda e intensa, conferiscono alle nuvole una materialità inattesa, trasformandole in presenze quasi tangibili.
La sezione dedicata ai “Corpi acefali” offre un’inquietante riflessione sull’identità e sulla condizione umana.

Autoritratti in bianco e nero rappresentano corpi privi di volti, anime sospese in un limbo esistenziale, quasi spettri di se stessi.
Questi dipinti, privi di occhi, naso e bocca, suggeriscono un’assenza radicale, un vuoto interiore che invita alla riflessione sulla fragilità dell’essere.

La serie “La testa ritrovata dell’artista” si rivela un’appendice autobiografica, un percorso intimo attraverso una raccolta di autoritratti realizzati con la precisione elegante della china su carta.
Questi disegni in bianco e nero testimoniano la ricerca costante dell’artista, un viaggio introspettivo alla scoperta di se stesso e del proprio ruolo nel mondo dell’arte.
La mostra non si limita a presentare le opere di Lista, ma ne illumina anche il percorso professionale, attraverso una ricca documentazione fotografica, inviti e cataloghi.

Emerge così la figura dell’artista come animatore e promotore di spazi per l’arte in Campania, un ruolo cruciale nella diffusione della cultura contemporanea nel Mezzogiorno.
La galleria “Taide spazio per”, attiva negli anni ’70, e il Mmmac, Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea, fondato a Paestum nel 1993, testimoniano l’impegno costante di Lista a favore dell’arte.
La galleria Cobbler, Spazio per l’arte contemporanea a Cava de’ Tirreni, dove l’artista vive e lavora, continua a rappresentare un punto di riferimento per la scena artistica locale.

Un focus particolare è dedicato alle opere di arte pubblica realizzate da Lista, documentate attraverso fotografie d’archivio e un video, testimoniando l’influenza e l’impatto del suo lavoro nel contesto urbano e sociale.

La mostra, sotto la presidenza di Angela Tecce e la direzione di Eva Fabbris, offre una panoramica esaustiva e commovente del lavoro di un artista che ha saputo interpretare il suo tempo con sensibilità e originalità.

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