martedì 16 Settembre 2025
26.4 C
Comune di Bari

Salvemini, Bari: smartphone a scuola, una svolta pedagogica.

Il liceo scientifico Salvemini di Bari inaugra un anno scolastico segnato da un cambiamento radicale: l’applicazione integrale delle nuove direttive ministeriali sull’uso degli smartphone a scuola.
Piuttosto che un semplice divieto, l’approccio scelto dall’istituto pugliese si configura come una riorganizzazione dello spazio didattico e un ripensamento del rapporto tra studenti, docenti e tecnologia.
L’iniziativa, che coinvolge l’intera comunità scolastica, prevede la presenza di contenitori dedicati, posizionati in punti strategici dell’edificio, dove gli studenti dovranno depositare i propri cellulari spenti all’inizio della giornata, per poi recuperarli al termine delle lezioni.
Questo sistema, pensato per minimizzare l’impatto sulla routine quotidiana, riflette una volontà di contrastare l’uso non consentito dei dispositivi durante l’orario scolastico, senza però demonizzare la tecnologia in sé.
La professoressa Livia Favia, docente di matematica, sottolinea come la didattica digitale integrata, già ampiamente diffusa, continuerà ad essere praticata attraverso l’uso di tablet e dispositivi mobili, in linea con le “classi digitali” già esistenti.
Questo aspetto è cruciale: non si tratta di un ritorno all’analogico, ma di una regolamentazione mirata all’eliminazione delle distrazioni e all’ottimizzazione dell’attenzione in classe.

La didattica continuerà a sfruttare le risorse digitali, ma con una maggiore consapevolezza del loro utilizzo.

Le reazioni degli studenti sono contrastanti, ma prevalentemente positive.
Gabriele, un alunno del terzo anno, esprime un atteggiamento di accettazione fiduciosa, prevedendo una rapida adattamento alla nuova disciplina.
Sofia, la sua compagna di classe, ricorda come in passato i cellulari fossero utilizzati per scaricare materiali didattici, un’abitudine che ora sarà soppiantata dall’uso dei tablet.
Questa transizione evidenzia come la novità non rappresenti un cambiamento drastico, ma piuttosto un’evoluzione delle pratiche didattiche.

Elena, sempre del terzo anno, confida di non aver mai abusato del cellulare per scopi personali durante le lezioni, riconoscendo la sua utilità per la didattica e la familiarità con i tablet per l’uso di piattaforme come Google Classroom.
Michele, della terza D, pur esprimendo un sentimento di ingiustizia latente –“sarebbe stato meglio porre dei limiti”–, riconosce che l’utilizzo dei cellulari era già limitato e si interroga sulle cause dell’uso improprio che ha portato al divieto generalizzato.
La sua osservazione critica pone l’accento su una questione più ampia: non è sufficiente reprimere i comportamenti indesiderati, ma è necessario comprenderne le radici e agire sulle cause profonde.
L’esperienza del Salvemini di Bari si presenta quindi come un caso studio interessante, che affronta la complessa sfida di integrare la tecnologia nell’istruzione, garantendo al contempo un ambiente di apprendimento efficace e stimolante.
Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità di tutti i membri della comunità scolastica di collaborare attivamente e di interiorizzare i valori di rispetto, responsabilità e attenzione all’apprendimento.
L’adozione di un approccio educativo centrato sullo studente, che promuova l’autonomia e la consapevolezza critica, si rivelerà fondamentale per affrontare le sfide del futuro e formare cittadini competenti e responsabili.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -