martedì 16 Settembre 2025
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Genova

Truffa a Ottantenne: Arrestati per 180.000 Euro Sott’Insegna ai Carabinieri

Un sofisticato schema di inganno, orchestrato con precisione e mirato a una vulnerabile ottantenne genovese, si è concluso con l’arresto di due individui, un uomo e una donna, accusati rispettivamente di truffa aggravata e favoreggiamento reale.

L’evento, che ha comportato la perdita di un patrimonio di valore stimato in 180.000 euro, illustra una tecnica sempre più diffusa nell’ambito delle frodi online, caratterizzata da una combinazione di messaggi ingannevoli, manipolazione psicologica e sfruttamento della fiducia nelle istituzioni.
La dinamica si è sviluppata con una sequenza di azioni progettata per disorientare e intimidire la vittima.

Inizialmente, l’anziana donna ha ricevuto un SMS apparentemente proveniente da un’azienda di servizi di pagamento digitale.
Il messaggio, abilmente redatto per sembrare autentico, comunicava l’avvio di un’operazione di trasferimento di 800 euro dal suo conto corrente, generando un senso di urgenza e preoccupazione.
L’inclusione di un numero di telefono da contattare per chiarimenti o per bloccare l’operazione rappresentava un invito a entrare in contatto con i truffatori.

La telefonata successiva, da parte di un individuo che si spacciava per un carabiniere, ha rappresentato il punto cruciale del piano.
L’uomo, con una retorica di allarmismo e apparente competenza, ha informato la donna di essere stata inserita in un elenco di potenziali vittime di truffa e di essere oggetto di una procedura di protezione.

Questa dichiarazione, presentata come un intervento di soccorso, ha in realtà avuto lo scopo di costruire un rapporto di fiducia e di predisporre la vittima ad accettare le istruzioni successive.
Sfruttando la vulnerabilità emotiva e la preoccupazione generata, i truffatori hanno convinto l’anziana donna a mettere al sicuro i propri gioielli e preziosi, presentandoli come un atto di prudenza necessario per proteggerli da eventuali ulteriori rischi.
Un giovane, che si è presentato come un carabiniere, si è recato a domicilio della donna, senza esibire alcuna divisa né documento di riconoscimento, per ritirare i beni.

L’operazione di identificazione e arresto dei responsabili è stata resa possibile grazie all’acuta capacità di analisi dei carabinieri della Compagnia di Genova, coordinati dalla Procura.
Un’attenta revisione delle immagini provenienti da sistemi di videosorveglianza ha permesso di ricostruire gli spostamenti dei malviventi e di identificarli.
Gli indagati, entrambi ventenni e originari della provincia di Napoli, sono stati rintracciati e sottoposti alle misure cautelari disposte dall’Autorità Giudiziaria.

Il giovane è stato detenuto presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale, mentre la donna è stata sottoposta all’obbligo di dimora nel suo comune di residenza, riconosciuta responsabile di aver agevolato la commissione del reato.

L’episodio sottolinea l’importanza di mantenere alta l’attenzione e di diffidare di comunicazioni inattese, soprattutto quando richiedono la divulgazione di informazioni personali o la consegna di beni di valore.

La maggiore consapevolezza e la verifica delle fonti sono strumenti fondamentali per proteggersi da queste sofisticate forme di manipolazione psicologica.

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