La recente approvazione, in seconda lettura, della legge statutaria regionale da parte del Consiglio Regionale della Liguria segna un punto di svolta nell’organizzazione e nella governance della regione, delineando un quadro operativo più flessibile e resilienti.
Il provvedimento, frutto di un intenso dibattito politico, non si limita a una mera riorganizzazione interna, ma riflette una riflessione più ampia sulla capacità amministrativa e sulla necessità di adattarsi a contesti in continua evoluzione.
Il fulcro della riforma risiede nella possibilità per la Giunta, presieduta da Marco Bucci, di rimodulare il proprio organico di assessori.
La legge, infatti, concede l’opportunità di adeguare il numero degli assessori entro i limiti imposti dalla normativa nazionale in materia di finanza pubblica.
Questo ampliamento, che consentirà l’ingresso di due nuovi membri nell’attuale squadra di sette, risponde all’esigenza di ottimizzare le competenze e distribuire meglio i carichi di lavoro, specialmente in un contesto caratterizzato da crescenti complessità amministrative e sfide socio-economiche.
La decisione, votata con 18 favorevoli e 11 contrari, evidenzia una divergenza di vedute tra la maggioranza di centrodestra, promotrice della riforma, e le forze di opposizione, che ne hanno contestato l’opportunità o i tempi.
Tuttavia, la riforma statutaria non si limita a questa modifica organica.
Viene introdotta una riorganizzazione delle deleghe presidenziali agli assessori, finalizzata a chiarire e semplificare i flussi decisionali, evitando sovrapposizioni e garantendo una maggiore trasparenza nell’azione amministrativa.
L’innovazione più significativa, e forse la più rilevante per garantire la continuità governativa, è la previsione di una proroga automatica del mandato di Presidente e Giunta in caso di dimissioni volontarie, impedimento permanente o decesso del Presidente.
Questa disposizione, che mira a prevenire il vuoto di potere e a tutelare la stabilità istituzionale, rappresenta un elemento di protezione in situazioni impreviste e contribuisce a garantire la continuità dei servizi essenziali per i cittadini liguri.
La legge statutaria, quindi, non costituisce un semplice aggiornamento formale, ma un atto programmatico che riflette un’ambizione di modernizzazione e di rafforzamento dell’azione regionale, proiettando la Liguria verso un futuro caratterizzato da maggiore efficienza amministrativa e resilienza istituzionale.
Il provvedimento, pur sollevando dibattiti e opinioni divergenti, testimonia un impegno verso un modello di governance più dinamico e capace di rispondere alle esigenze complesse della società contemporanea.