Nel cuore del Napoletano, a Pomigliano d’Arco, si è consumato un episodio drammatico che ha svelato una violenta contesa per il controllo del territorio, intricata nella rete di relazioni e dinamiche criminali che caratterizzano la realtà camorristica locale.
Il 12 aprile 2024, un individuo è stato vittima di un tentativo di aggressione armata, innescando una sequenza di eventi che ha portato all’arresto di tre persone e ha restituito alla luce un conflitto tra i clan Ferretti e Cipolletta.
L’azione criminale si è manifestata con un tentativo di omicidio, frustrato dalla pronta reazione della vittima, che ha reagito tentando di investire i suoi aggressori, giunti sul luogo a bordo di uno scooter.
L’episodio, al di là della sua immediatezza, rappresenta un tassello di una più ampia lotta per l’egemonia criminale, una competizione feroce per il controllo di attività illecite e della gestione del territorio.
Le indagini, condotte dai militari del Nucleo Operativo e di Indagine Speciali (NOS) della Compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna, sotto la direzione della Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, hanno permesso di ricostruire la dinamica e di identificare i responsabili, ora in custodia cautelare su disposizione del giudice per le indagini preliminari (GIP) Gabriella Iagulli, su richiesta del procuratore aggiunto Henry John Woodcock, figura di spicco nella lotta alla criminalità organizzata.
Gli indagati, gravati da pesanti accuse, rispondo di tentato omicidio, aggravato da circostanze che ne aumentano la gravità, e di detenzione e porto illegale di armi comuni da fuoco.
Ulteriori capi d’accusa si aggiungono alla lista, legati alla finalità di agevolare e sostenere le attività di associazioni camorristiche, sottolineando la natura strutturata e organizzata del crimine.
La contesa tra i clan Ferretti e Cipolletta, i protagonisti di questa vicenda, si inserisce in un contesto più ampio di rivalità per il controllo del territorio, una guerra silenziosa, ma brutale, per la gestione di traffici illeciti, estorsioni e, in generale, per l’affermazione del potere criminale.
La vicenda mette in luce, ancora una volta, la capacità di queste organizzazioni di utilizzare la violenza come strumento per raggiungere i propri obiettivi e di condizionare la vita della comunità locale.
Le indagini in corso mirano a dissipare ogni ombra di segretezza e a smantellare le reti di complicità che sostengono queste dinamiche criminali, con l’obiettivo di restituire sicurezza e legalità nel territorio.