Scuse di Nicola Turetta per le parole contro il figlio: “Prego di non considerarle verità assolute”

Mi scuso profondamente per le parole che ho pronunciato nei confronti di mio figlio. Mi rendo conto ora che erano prive di senso e non rispecchiavano in alcun modo il mio pensiero riguardo alla gravità dei femminicidi. Quelle frasi, dette in un momento di estrema confusione e disperazione, non riflettono assolutamente la mia reale opinione. La paura che Filippo potesse compiere gesti estremi come il suicidio ci ha sconvolto profondamente, lasciandoci senza parole e senza una guida su come affrontare quella situazione così drammatica. Vi prego umilmente di non considerare quelle parole insensate come verità assolute, ma di comprendere lo stato d’animo e la disperazione che ci hanno travolti in quel momento così difficile. Nicola Turetta, padre di Filippo accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, si è espresso con queste parole durante un’intervista rilasciata all’edizione online del Corriere della Sera, tornando sul colloquio intercettato tra lui e il figlio mentre si trovava in carcere.