mercoledì 17 Settembre 2025
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Cinque anni senza Willy: il dolore, il ricordo, l’impegno.

Cinque anni sono trascorsi da quando la comunità ha dovuto confrontarsi con l’assenza di Willy Monteiro Duarte, un vuoto che risuona ancora con forza.
Quel tragico evento, la notte del 5-6 settembre 2020, non solo ha strappato via la giovane vita di un ragazzo di ventuno anni, ma ha anche svelato, con cruda chiarezza, le piaghe di un’intolleranza che si annida troppo spesso nel tessuto sociale.

Colleferro, e con essa l’intera nazione, si è ritrovata a confrontarsi con un dolore profondo, mitigato però dalla resilienza e dalla capacità di aggregazione che sono emerse nel ricordo di Willy.
La partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a questa commemorazione non è stata un semplice atto di presenza, ma un riconoscimento solenne di una perdita che va oltre il singolo individuo.
Le sue parole, permeate di commozione e di fermezza, hanno voluto sottolineare la natura inaccettabile di un delitto perpetrato in un’esplosione di violenza gratuita e insensata.

Willy, nel suo tentativo di mediare e di proteggere un amico, si è posto come baluardo contro l’escalation di un conflitto, sacrificando la propria esistenza per un ideale di convivenza pacifica.
Il riferimento a Martin Luther King, evocato dal capo dello Stato, amplifica il significato dell’atto compiuto da Willy.
La sua azione, pur nella sua semplicità, si erge a simbolo di una lotta universale contro l’odio e la violenza.
L’eco del monito di King – “L’odio moltiplica l’odio, la violenza moltiplica la violenza” – risuona potente, invitando alla riflessione e all’azione.
Non si tratta solo di ricordare Willy, ma di onorare la sua memoria trasformando il dolore in consapevolezza e in impegno concreto.

L’eredità di Willy Duarte non può essere relegata alla sfera del ricordo.
Richiede un profondo ripensamento dei valori che permeano la nostra società, un’analisi lucida delle cause che generano l’odio e l’intolleranza, e soprattutto, un’azione determinata per promuovere una cultura della legalità, del rispetto e della solidarietà.

È necessario investire nell’educazione, nella sensibilizzazione e nella creazione di spazi di dialogo interculturale, al fine di costruire una comunità più giusta, inclusiva e sicura per tutti.
La memoria di Willy è un monito incessante: la lotta contro la violenza è una responsabilità collettiva che non può essere elusa.

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