Agosto 2025 ha segnato un momento significativo nell’evoluzione del quadro economico locale, come evidenziato dai dati definitivi degli indici dei prezzi al consumo rilevati nei comuni di Trieste e Udine.
L’analisi congiunturale, che compara i prezzi tra luglio e agosto, ha mostrato un modesto aumento dello 0,1% a Trieste e dello 0,2% a Udine.
Tuttavia, la prospettiva annuale rivela un incremento più marcato, attestato rispettivamente all’1,9% in entrambi i comuni.
Queste cifre, pubblicate dagli uffici statistica comunali, offrono un’istantanea della dinamica inflazionistica e delle sue peculiarità territoriali.
A Trieste, la variazione congiunturale è stata trainata principalmente dall’aumento dei costi nei settori dei servizi turistici e di ristorazione, che hanno visto un incremento dello 0,9%, seguito dai trasporti (+0,5%) e dalle attività di intrattenimento e cultura (+0,4%).
Si sono invece registrate diminuzioni rilevanti nelle spese per l’abitazione, l’acqua, l’energia elettrica e i combustibili, indicando forse una stabilizzazione o una leggera riduzione dei prezzi dell’energia, oltre a cali in sanità, arredamento e abbigliamento.
Considerando l’andamento tendenziale su base annua, la pressione inflazionistica si è concentrata maggiormente sui servizi turistici e di ristorazione, con un balzo del 5,8%, riflettendo forse una ripresa del turismo e un conseguente aumento della domanda.
I prodotti alimentari e le bevande analcoliche hanno contribuito significativamente (+4,6%), segnalando potenziali problematiche nella filiera agroalimentare o un aumento dei costi di produzione e trasporto.
L’istruzione, con un incremento del 1,8%, potrebbe indicare un adeguamento dei costi delle istituzioni educative o un aumento della domanda di servizi formativi.
L’unico respiro di sollievo è giunto dal settore delle comunicazioni, con un calo del 4,2%, probabilmente legato all’evoluzione tecnologica e alla concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni.
A Udine, il quadro congiunturale ha mostrato dinamiche simili a Trieste, con un’accelerazione nei servizi turistici e di ristorazione (+1,8%), nelle attività ricreative e culturali (+0,9%) e nei trasporti (+0,5%).
Anche qui, si è osservato un calo dei costi relativi all’abitazione, all’acqua, all’elettricità e ai combustibili (-1,1%), alle comunicazioni (-0,1%) e all’arredamento (-0,1%).
L’analisi dell’andamento annuale a Udine rivela una riduzione più marcata dei costi delle comunicazioni (-4,2%) e dell’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,4%), e una diminuzione lieve dei trasporti (-0,2%).
In contrasto, l’incremento più significativo si è verificato nei servizi turistici e di ristorazione (+6,1%), nei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+4,4%) e nell’istruzione (+3,7%), elementi che suggeriscono una maggiore sensibilità dei prezzi a fattori specifici del territorio e un impatto significativo della ripresa economica post-pandemica.
In sintesi, i dati di agosto 2025 delineano un contesto economico caratterizzato da una moderata inflazione con evidenti disparità settoriali e territoriali, che richiedono un’analisi più approfondita per comprendere le cause sottostanti e le implicazioni per le politiche economiche locali.