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Gezziamoci 2025: Jazz, Natura e Impegno Civile nel Cuore della Basilicata

Gezziamoci 2025: Un Viaggio Sonoro tra Storia, Natura e Impegno Civile nel Cuore della BasilicataIl Gezziamoci, festival jazz lucano giunto alla sua trentottesima edizione, si configura come un’esperienza culturale poliedrica, un’immersione nella suggestività dei luoghi più iconici di Matera e della Basilicata, e un’occasione per promuovere nuove espressioni musicali contemporanee.
La seconda fase, autunnale, si dispiega tra settembre e dicembre, offrendo un programma di nove concerti che intrecciano tradizione e innovazione, paesaggio e riflessione.
L’apertura, il 21 settembre, si concretizza con “Racconti per una grande quercia,” un’anticipazione che esalta il legame tra musica e natura.

Il Mike Rubini Wind Ensemble, sotto la volta maestosa di un albero secolare, offrirà un racconto evocativo, accessibile lungo un percorso che si snoda nella campagna materana, invitando il pubblico a un’esperienza sensoriale unica e a una profonda connessione con il territorio.

Il 11 ottobre, l’Auditorium Gervasio ospita la prima assoluta di “Di cosa vive l’uomo?”, una produzione originale che rilegge in chiave contemporanea le immortali canzoni di Kurt Weill e Bertolt Brecht.

Peppe Servillo e Costanza Alegiani, affiancati dalla Giovane Orchestra Lucana diretta da Ettore Fioravanti e dagli arrangiamenti di Gianluigi Giannatempo, esploreranno le profonde riflessioni sull’esistenza umana, la disillusione e la critica sociale, filtrate attraverso la lente acuta del jazz.
Il cartellone autunnale si articola in un variegato mosaico di proposte: il virtuosismo del contrabbassista Marco Bardoscia con “The Future Is a Tree,” che proietta lo sguardo verso un domani sostenibile; la vivace energia del Pasquale Mega Sestetto in “Carosello in Jazz,” un omaggio alla tradizione circense; le atmosfere coinvolgenti di “Moon Kin” di Emanuele Triglia; la commovente dedica a Pino Daniele di Rita Marcotulli e Israel Varela nel duo “A Pino”; l’introspezione del quartetto di Andrea Andreoli con “My Family Things”; l’eclettismo del “Patto Armonico” del batterista Giovanni Scasciamacchia, un dialogo tra generazioni e linguaggi; e la chiusura del festival con il Franco D’Andrea Trio, arricchito dalla presenza di Gabriele Evangelista e Roberto Gatto, per un omaggio alla grande tradizione del jazz italiano.

Il Gezziamoci 2025 non si limita a celebrare la musica, ma si fa portavoce di valori umani e civili.

In concomitanza con l’anniversario della liberazione di Matera dal nazifascismo, e nel contesto drammatico del genocidio in corso a Gaza, il festival si propone come piattaforma di sensibilizzazione, invitando il jazz italiano a unirsi alla voce di chi rivendica verità, giustizia e una fine immediata della violenza.
Un atto di responsabilità culturale che mira a promuovere un messaggio di speranza e di pace per l’umanità.

Il festival si configura così non solo come un evento musicale, ma come un atto di testimonianza e di impegno sociale.

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