martedì 23 Settembre 2025
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Mercati cauti: occhi puntati su Powell e le prossime mosse della Fed.

Le principali piazze finanziarie europee mostrano una ripresa cauta, segnata da un’attesa palpabile in vista delle prossime decisioni della Federal Reserve.

L’attenzione degli operatori è puntata sulla conferenza stampa di Jerome Powell, cruciale per decifrare le future traiettorie della politica monetaria americana e le implicazioni per l’economia globale.

In questo contesto di incertezza, il dollaro USA continua a manifestare una relativa debolezza rispetto alle principali valute, riflettendo le aspettative di un allentamento monetario.

L’indice Stoxx 600 registra un modesto incremento dello 0,2%, con Francoforte che si distingue per una performance più robusta (+0,5%), seguita da Londra, Parigi e Madrid, tutte in lieve crescita (+0,1%).
Il settore tecnologico si conferma motore trainante, con un balzo del +1,5%, a testimonianza della sua resilienza e del suo ruolo sempre più centrale nell’economia moderna.
Anche i comparti del lusso (+0,1%) e della difesa (+0,4%) contribuiscono a sostenere l’andamento positivo, mentre il settore automobilistico si muove lateralmente (-0,04%), indicando una fase di consolidamento.
Gli investimenti in utility (+0,2%) riflettono una rinnovata fiducia nel settore energetico, corroborata dall’aumento del prezzo del gas naturale, che si quota a 32,65 euro al megawattora, trainato da dinamiche geopolitiche e da una ritrovata domanda.
Al contrario, banche e assicurazioni mostrano una performance debole (-0,1%), probabilmente a causa delle preoccupazioni persistenti sulla crescita economica e sui tassi di interesse.

Il comparto energetico, pur mostrando un andamento negativo (-0,4%), rispecchia la volatilità dei mercati petroliferi, con il WTI che cede lo 0,6% a 64,17 dollari il barile e il Brent che scende dello 0,5% a 68 dollari, in un contesto di offerta e domanda in continua evoluzione.

Sui mercati obbligazionari, i rendimenti dei titoli di stato si mantengono sostanzialmente stabili, con lo spread tra BTP e Bund che si eleva a 79 punti base, il che segnala una maggiore percezione del rischio associato al debito italiano.
Il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,47%, mentre quello tedesco si quota al 2,68%, evidenziando un divario che continua a tenere gli analisti in allerta.

Lo spread tra Italia e Francia si mantiene in parità, con il rendimento dell’OAT francese che si attesta al 3,48%.
Sul fronte dei metalli preziosi, l’oro registra una lieve flessione dello 0,7% a 3.667 dollari l’oncia, dopo aver raggiunto il giorno precedente nuovi massimi storici a 3.700 dollari, suggerendo una possibile correzione tecnica dopo un rally prolungato, alimentato dall’inflazione e dalle incertezze geopolitiche.

L’andamento futuro dell’oro sarà cruciale per valutare il sentiment del mercato e le aspettative sull’inflazione.

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