La Camera del Lavoro Metropolitana di Genova indice otto ore di sciopero generale per venerdì 19 settembre, un gesto di profonda eco al grido di mobilitazione nazionale lanciato dalla CGIL in risposta alla devastante escalation dei conflitti a Gaza e, più in generale, contro ogni forma di guerra.
L’appuntamento iniziale è fissato alle ore 9:00 ai giardini Melis, a Genova Cornigliano, punto di convergenza per un’espressione di solidarietà e protesta.
L’urgenza di questa azione, secondo la Camera del Lavoro, deriva dalla gravità e dalla rapidità con cui si sono intensificati gli eventi tragici in corso.
Questo sciopero rappresenta un impegno concreto, già annunciato nelle settimane precedenti, a sostegno del popolo palestinese, un atto di vicinanza volto a rispondere a un’emergenza umanitaria e politica di portata globale.
La CGIL si batte per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, per la protezione della Global Sumud Flottilla e di tutte le iniziative umanitarie che vi operano, e per la creazione di corridoi sicuri che garantiscano l’accesso ai soccorsi e la tutela della popolazione civile, troppo spesso vittima innocente di conflitti armati.
La mobilitazione non si limita alla richiesta di un cessate il fuoco.
La CGIL esorta alla sospensione di ogni accordo commerciale e militare con lo stato di Israele, finché la guerra a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania non cesseranno.
Viene rivendicata l’eliminazione dell’embargo umanitario, un provvedimento che aggrava la sofferenza della popolazione palestinese, e il riconoscimento formale dello Stato di Palestina, un passo fondamentale per la costruzione di un futuro di pace e stabilità nella regione.
La CGIL sollecita l’intervento urgente dei governi e delle istituzioni internazionali affinché si attivino per porre fine alla spirale di violenza, culminando nella convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Questa mobilitazione si colloca nel solco di un impegno costante e pluriennale della CGIL per la pace, un impegno che si estende dalla Palestina all’Ucraina, e si oppone a ogni conflitto armato, interpretandolo come manifestazione di un più ampio disagio sociale e politico.
Si precisa che, in osservanza della Legge 146, sono esclusi dalla proclamazione dello sciopero generale i settori e le categorie professionali ritenuti essenziali per la garanzia dei servizi pubblici fondamentali.
La partecipazione allo sciopero rappresenta un atto di responsabilità civile e un segnale forte nei confronti della comunità internazionale, un appello alla giustizia e alla solidarietà umana.