Un’indagine congiunta, orchestrata dai Carabinieri Forestali in sinergia con gli uffici tecnici del Comune di Lecce e il Servizio veterinario dell’ASL, ha portato al sequestro preventivo di una struttura polifunzionale situata all’interno di un’azienda agricola a San Cataldo, frazione marina di Lecce.
L’operazione, frutto di un’attenta verifica urbanistica e ambientale, ha evidenziato un quadro di presunta violazione delle normative edilizie e del paesaggio, con potenziali ripercussioni sulla salute pubblica e sull’integrità dell’ecosistema locale.
La vicenda trae origine da un permesso di costruire inizialmente rilasciato, successivamente revocato dall’amministrazione comunale.
Nonostante tale revoca e le conseguenti prescrizioni, l’azienda agricola – che gestisce anche un maneggio e un parco giochi – ha proseguito con interventi edilizi non autorizzati, ampliando significativamente la sua impronta sul territorio.
Oltre alla violazione delle limitazioni relative al numero di box per cavalli, sono state realizzate tre piscine, caratterizzate da una pregiata pavimentazione in pietra leccese, e un chiosco prefabbricato destinato all’attività di bar.
Le indagini hanno inoltre rivelato pratiche gestionali critiche in relazione alla gestione dei rifiuti e degli effluenti.
Nello specifico, i reflui provenienti dai servizi igienici, anziché essere correttamente smaltiti, venivano convogliati in una fossa inesatta, ricavata nella roccia e coperta da un sistema di copertura non autorizzato.
La gestione delle deiezioni equine, prodotte da un allevamento di 34 cavalli, è stata giudicata altrettanto carente, con la realizzazione di una concimaia in cemento armato priva di ogni permesso.
Similmente, l’installazione di undici capannine dotate di tettoia, destinate al ricovero delle carrozze, è stata eseguita in assenza di autorizzazioni necessarie.
La gravità della situazione è amplificata dalla localizzazione dell’area interessata, giudicata di notevole interesse pubblico e parzialmente ricadente in una fascia di rispetto di aree boscate, soggetta a vincoli paesaggistici che impongono rigorose limitazioni all’edificazione e alle attività antropiche.
La violazione di tali vincoli rappresenta una compromissione del valore storico, culturale e ambientale del territorio.
Il legale rappresentante dell’associazione sportiva dilettantistica, in qualità di responsabile dell’azienda agricola, è stato deferito all’autorità giudiziaria.
Al fine di garantire il benessere degli animali presenti, è stata concessa la disponibilità per la gestione provvisoria dell’allevamento, in modo da minimizzare i disagi derivanti dal sequestro delle opere abusive, purché tale gestione non risulti incompatibile con le prescrizioni imposte dalle autorità competenti.
L’intervento dei Carabinieri Forestali sottolinea l’importanza di un controllo rigoroso del territorio e della tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico, nel rispetto delle normative vigenti.