La transizione verso un’industria del vetro italiana completamente decarbonizzata entro il 2050 rappresenta una sfida complessa e costosa, stimata in un investimento complessivo di 15 miliardi di euro.
Questa proiezione, emersa durante il focus dedicato a Vitrum, la fiera internazionale di riferimento per tecnologie e impianti di lavorazione del vetro, sottolinea l’urgenza di un cambiamento radicale nel modello produttivo.
La filiera del vetro, tradizionalmente percepita come “intensiva” in termini di consumo energetico, si trova ad affrontare una duplice necessità: ridurre drasticamente l’impronta ambientale e preservare la competitività su un mercato globale sempre più esigente.
Questa ambizione richiede un approccio olistico che integri innovazioni tecnologiche, ottimizzazione dei processi e, soprattutto, un forte sostegno da parte delle politiche governative e sistemi di incentivazione mirati.
I benefici derivanti da pratiche produttive sostenibili non si limitano alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Le iniziative già implementate hanno dimostrato un impatto significativo in termini di risparmio di risorse naturali: un considerevole abbattimento dei consumi di gas (394 milioni di metri cubi), una riduzione delle emissioni di CO₂ (2,3 milioni di tonnellate) e un utilizzo più efficiente delle materie prime (3,8 milioni di tonnellate risparmiate).
Questi risultati evidenziano il potenziale di un’industria del vetro più responsabile e attenta all’ambiente.
L’Italia si distingue in Europa per l’efficienza nel riciclo del vetro, un elemento cruciale per la circolarità dei materiali.
Nel 2024, il paese ha riciclato oltre 2.1 milioni di tonnellate di vetro da imballaggio, con una crescita del 2,8% rispetto all’anno precedente.
In un decennio, la quantità di vetro riciclato è aumentata del 26,6%, portando il tasso di riciclo all’impressionante quota dell’80,3%.
Questo risultato supera ampiamente l’obiettivo europeo per il 2030, a testimonianza di un impegno costante e di una cultura del riciclo particolarmente radicata.
Vitrum 2024, con la partecipazione di 200 espositori, di cui il 30% provenienti dall’estero, si conferma un punto di incontro fondamentale per l’innovazione e la collaborazione all’interno del settore.
La fiera non solo offre una vetrina per le nuove tecnologie e i processi produttivi sostenibili, ma facilita anche lo scambio di conoscenze ed esperienze tra aziende e professionisti del settore, accelerando la transizione verso un futuro più verde e resiliente per l’industria del vetro.
L’evento rappresenta un’opportunità cruciale per delineare strategie comuni e affrontare le sfide che attendono la filiera, promuovendo un modello industriale circolare e a basso impatto ambientale.