mercoledì 17 Settembre 2025
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Via le restrizioni agli allevamenti suinicoli: svolta per il settore.

La recente decisione della Commissione Europea di revocare le restrizioni imposte agli allevamenti suinicoli di Lodi, Pavia e Novara, in Lombardia e Piemonte, rappresenta un punto di svolta cruciale per il settore zootecnico italiano.
Questa misura, attesa e accolta con sollievo, segna la conclusione di un periodo di forti limitazioni conseguenti all’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione della peste suina.
L’abrogazione delle restrizioni, che per mesi hanno gravato pesantemente sulle attività produttive e sulla filiera agroalimentare, non è un evento isolato, bensì il culmine di un percorso complesso.
Tale risultato, come sottolineato dal parlamentare europeo Fidanza durante l’ispezione della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo in Lombardia, è il frutto di un impegno congiunto che ha visto protagonista il governo italiano, l’azione del commissario competente e, soprattutto, la resilienza e la dedizione degli allevatori.
Questi ultimi, costretti a fronteggiare sfide economiche e operative considerevoli, hanno dimostrato una capacità di adattamento e una volontà di collaborazione che hanno contribuito in modo determinante alla gestione dell’emergenza.

La vicenda solleva importanti riflessioni sul ruolo delle istituzioni europee e nazionali nella gestione delle crisi sanitarie che impattano direttamente il settore primario.

La decisione della Commissione Europea, basata probabilmente su una valutazione positiva dei dati epidemiologici e sull’efficacia delle misure di controllo adottate, evidenzia l’importanza di un approccio flessibile e reattivo nella gestione delle emergenze.
Tuttavia, la questione della peste suina in ambito zootecnico non può essere considerata chiusa.
La prevenzione e il monitoraggio costante sono fondamentali per evitare il ripetersi di situazioni analoghe.

È necessario investire in ricerca e sviluppo per migliorare le tecniche di diagnosi precoce e di controllo della malattia, nonché promuovere pratiche di biosicurezza avanzate negli allevamenti.

La vicenda lombardo-piemontese rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza di una filiera alimentare robusta e sostenibile, capace di resistere alle sfide esterne e di garantire la sicurezza alimentare per i cittadini europei.

Il ritorno alla piena operatività degli allevamenti, unitamente a un rinnovato impegno nella prevenzione e nella ricerca, apre una nuova fase per il settore suinicolo italiano, con la prospettiva di una ripresa economica e di un futuro più solido e resiliente.
L’episodio, inoltre, invita a una riflessione più ampia sul rapporto tra vincoli sanitari, sviluppo economico e autonomia delle regioni, ponendo le basi per un dibattito costruttivo e orientato al futuro.

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