mercoledì 17 Settembre 2025
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Malati di Niente: 25 anni contro lo stigma e a favore della cura.

Venticinque anni di voce, di ascolto, di resistenza: la rassegna “Malati di Niente” celebra un quarto di secolo dedicato alla demolizione dello stigma legato alla salute mentale e alla promozione di un approccio comunitario alla cura.
L’evento, che si apre domani a Jesi, non è una semplice festa, ma un atto politico e culturale, erede diretto della rivoluzione portata avanti dalla Legge Basaglia, un punto di rottura con un passato di segregazione e disumanizzazione.

“Malati di Niente” si configura come un’eco della psichiatria di comunità, un’esplorazione profonda e spesso impietosa delle fragilità umane, affrontate con strumenti creativi e partecipativi: teatro, narrazione, cinema, musica, libri, incontri.
Un crogiolo di esperienze vissute, condivise da utenti dei servizi psichiatrici, operatori sanitari, familiari e artisti, in un dialogo continuo volto a decostruire pregiudizi e a costruire ponti di comprensione.
L’edizione di quest’anno rende omaggio a figure imprescindibili che hanno segnato la storia della rassegna, come lo scrittore Stefano Benni, capace di illuminare l’ordinario con una sensibilità unica, e Alberto Paolini, la cui esistenza – due generazioni trascorse in manicomio pur non soffrendo di alcuna malattia mentale – incarna la tragica ingiustizia di un sistema che ha fallito nel comprendere e nel rispettare la dignità umana.
Un elemento centrale di questa edizione è la celebrazione delle radio libere autogestite da pazienti e operatori, uno spazio di espressione e di empowerment nato all’interno o all’esterno delle istituzioni psichiatriche.

Queste radio, come Radio Senza Muri, nata a Jesi nel 2012, si rifanno a modelli pionieristici come Radio La Colifata in Argentina, Radio Microllions in Francia e Radio Sans Nom a Parigi, diventando veri e propri laboratori di socializzazione, creatività e cura.

La rassegna promuove un gemellaggio tra queste quattro realtà, offrendo al pubblico un evento unico e coinvolgente, un confronto interculturale che abbatte le barriere geografiche e linguistiche.
Il ricco cartellone della rassegna spazia tra discipline artistiche e tematiche complesse.
Cesare Catà condurrà un percorso tra i drammi shakespeariani, offrendo una chiave di lettura archetipica dell’animo umano.

Caroline Baglioni porterà in scena lo spettacolo teatrale “Gianni”, mentre il docufilm dedicato ad Alberto Paolini ripercorrerà la sua storia, una testimonianza potente contro l’abuso di potere psichiatrico.

La presentazione del libro e del film “Svegliami a mezzanotte” offrirà uno sguardo intimo sulla vicenda di Fuani Marino, una giovane madre che ha lottato contro la depressione post-partum e il tentativo di suicidio, offrendo un messaggio di speranza e resilienza.

A completare il programma, laboratori di cittadinanza e teatro-integrato, realizzati in collaborazione con le scuole superiori, mirano a coinvolgere le nuove generazioni in un percorso di crescita personale e di consapevolezza sociale.

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