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Acciaio Green: SSAB e Danieli scrivono il futuro dell’industria

Oggi a Lulea, in Svezia, si è concretizzato un passo storico per l’industria siderurgica globale e per la transizione ecologica del continente europeo: la posa della prima pietra di un innovativo impianto siderurgico “green”, frutto della partnership tra il colosso svedese SSAB e la primaria azienda italiana Danieli.

Con un investimento di circa un miliardo di euro, la struttura non si configura semplicemente come un nuovo stabilimento produttivo, bensì come un vero e proprio laboratorio industriale all’avanguardia, destinato a ridefinire gli standard di sostenibilità e competitività nel settore siderurgico.
L’impianto, previsto in piena operatività entro il 2029, avrà una capacità produttiva annua di 2,5 milioni di tonnellate di acciaio speciale, un contributo significativo per l’economia svedese, ma soprattutto, un impatto rilevante nella riduzione delle emissioni complessive di CO₂ del paese, stimato in una diminuzione del 7%.
Questo dato sottolinea come l’innovazione tecnologica possa diventare un motore cruciale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello nazionale ed europeo.

La tecnologia Danieli, implementata nell’impianto, rappresenta un salto generazionale nel settore.

Si tratta di un mini-mill di ultima generazione, progettato per massimizzare l’efficienza energetica e minimizzare l’impatto ambientale.

Elementi chiave dell’impianto includono i forni DigiMelter, ottimizzati per il recupero del calore e la riduzione dei consumi, abbinati a un sistema di metallurgia secondaria Q-One© che permette un controllo preciso della composizione chimica dell’acciaio e una maggiore resa produttiva.
La linea integrata di colata e laminazione diretta QSP© contribuirà a ridurre i tempi di lavorazione e i costi, mentre sofisticati sistemi di trattamento delle acque reflue e dei fumi garantiranno il rispetto dei più elevati standard ambientali.

La cerimonia di posa della prima pietra ha visto la presenza della vicepremier e ministra svedese dell’Energia, delle Imprese e dell’Industria, Ebba Busch, che ha sottolineato l’importanza strategica dell’iniziativa come prova tangibile della fattibilità della transizione industriale.
L’impianto rappresenta un investimento non solo in infrastrutture e tecnologia, ma anche nella creazione di posti di lavoro qualificati e nel rafforzamento della competitività della Svezia nel contesto europeo.

La ministra ha inoltre enfatizzato come tale progetto segna l’inizio di un nuovo capitolo della storia industriale svedese, caratterizzato dall’abbandono dei combustibili fossili e dalla creazione di una prosperità sostenibile.
Giacomo Mareschi, CEO di Danieli, ha ribadito come questa iniziativa rappresenti la conferma della capacità dell’innovazione tecnologica italiana di generare benefici concreti in termini ambientali, economici e sociali.

L’azienda si impegna a guidare la transizione globale verso un’acciaieria decarbonizzata, ponendo al centro della propria strategia la sostenibilità e la competitività, dimostrando che la tutela dell’ambiente e la crescita economica possono andare di pari passo.
L’investimento, definito come la più grande iniziativa di ricerca e innovazione mai realizzata nella storia moderna della Svezia, testimonia l’importanza cruciale della collaborazione internazionale per affrontare le sfide ambientali del futuro.

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