venerdì 19 Settembre 2025
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Genova, silenzio e memoria: la scuola Descalzi-Polacco per Gaza

Un momento di raccoglimento e riflessione, un minuto di silenzio, si è levato questa mattina a Genova, presso la scuola Descalzi-Polacco, per onorare le vittime dell’attuale conflitto nella Striscia di Gaza e per risvegliare la coscienza civile degli studenti.
L’iniziativa, promossa con profonda commozione dall’équipe docente, assume un significato particolarmente profondo per un istituto intitolato ai giovani Roberto e Carlo Polacco, fratelli deportati e periti ad Auschwitz insieme ai loro genitori, membri della comunità ebraica genovese.
La presenza, nutrita e partecipata, di insegnanti, studenti, genitori e cittadini, ha creato un’atmosfera di solenne rispetto, un monito silenzioso contro l’indifferenza.

La scuola Descalzi-Polacco, custode di un archivio storico prezioso e testimone della fragilità umana di fronte all’odio e alla violenza, si erge come baluardo di memoria e impegno pedagogico.
In una missiva rivolta alla comunità scolastica, i docenti sottolineano come la storia del loro istituto sia intrinsecamente legata alla Shoah, alimentando una didattica attenta e approfondita, volta a decifrare le dinamiche dell’intolleranza e a promuovere i valori della pace.

L’attuale dramma palestinese, con le sue inaudite sofferenze, non può essere ignorato; al contrario, impone un’analisi lucida e un’azione responsabile.
L’eco delle denunce provenienti da organizzazioni internazionali come Amnesty International, le Nazioni Unite e da voci autorevoli all’interno della stessa società israeliana (B’tselem), confermano la gravità della situazione e la necessità di un’azione umanitaria urgente.

La scuola, come luogo di trasmissione di valori e di formazione della cittadinanza, ha il dovere morale di non rimanere muta di fronte a un potenziale genocidio.

La riflessione storica sulla Shoah ci interroga: perché l’umanità, allora, si è mostrata spettatrice passiva di un immane crimine? La risposta, complessa e dolorosa, ci spinge a vigilare costantemente, a coltivare l’empatia e a combattere ogni forma di pregiudizio.

Gli insegnanti della Descalzi-Polacco esprimono un desiderio profondo: non formare generazioni indifferenti, anestetizzate dalla paura o dalla rassegnazione.

Al di là di ogni appartenenza ideologica o politica, la scuola si propone di educare a una cittadinanza attiva, consapevole e compassionevole.
La tragica realtà di Gaza, dove le scuole sono state ridotte in macerie, distruggendo il futuro di intere generazioni – con il 97% degli edifici scolastici inagibili e migliaia di bambini e insegnanti vittime del conflitto – non può lasciare indifferenti.

Questo silenzio, questo raccoglimento, è un atto di pietà, ma anche un impegno a non voltare le spalle a chi soffre.
È un invito a costruire un futuro in cui l’istruzione sia un diritto inalienabile per tutti, ovunque.

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