Un’eco di speranza e un appello all’azione per un futuro più compassionevole sono stati lanciati dal presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Tiziano Onesti, durante l’VIII Congresso dei Leader delle Religioni mondiali e tradizionali, svoltosi ad Astana, in Kazakistan.
In un contesto di crescente complessità globale, segnata da conflitti, disuguaglianze e crisi umanitarie, l’iniziativa si pone come un faro di possibilità, promuovendo un paradigma di cura che trascende le barriere ideologiche e culturali.
L’intervento di Onesti ha focalizzato l’attenzione sulla necessità imperante di costruire una cultura della cura radicata nella solidarietà, un patto che garantisca salute e benessere, con particolare attenzione verso i più vulnerabili: i bambini.
Il messaggio è chiaro: la sofferenza infantile non conosce confini religiosi o geopolitici, e la risposta a tale sofferenza richiede un impegno collettivo, un’alleanza tra diverse fedi e tradizioni.
Al cuore della proposta vi è la visione di una “Carta dei Principi per la cura olistica dei bambini inguaribili”.
Questo documento ambizioso intende affermare la sacralità intrinseca della vita di ogni bambino, indipendentemente dalla possibilità di un trattamento curativo.
Non si tratta semplicemente di fornire assistenza medica, ma di abbracciare un approccio integrale che tenga conto della dimensione educativa, relazionale, spirituale e sociale del bambino e della sua famiglia.
Un’attenzione particolare è riservata al supporto psicologico e al riconoscimento del valore della dignità umana, anche quando la prognosi è sfavorevole.
La partecipazione del Bambino Gesù a questo importante forum interreligioso rappresenta un’opportunità unica per dialogare con leader spirituali di tutto il mondo, condividere esperienze e costruire ponti di collaborazione.
L’ospedale, riconosciuto a livello internazionale per la sua eccellenza clinica e la sua attenzione alla qualità della vita dei pazienti, si propone come modello di cura compassionevole e innovativa.
Parallelamente all’impegno verso la cura olistica, il Congresso ha offerto l’occasione per consolidare i legami di collaborazione con l’University Medical Center del Kazakistan.
La lettera di intenti recentemente siglata, a seguito dell’accordo del 2022, apre la strada a progetti congiunti volti a migliorare l’assistenza sanitaria in Kazakistan.
Un focus specifico è rivolto all’istituzione di un centro di riferimento nazionale per l’epilessia, modellato sull’esperienza del Bambino Gesù, con l’obiettivo di elevare il livello di competenza diagnostica, terapeutica e di ricerca nel paese.
Programmi di formazione mirati per gli operatori sanitari kazaki contribuiranno a rafforzare ulteriormente il sistema sanitario locale.
Gli incontri con il Prefetto del Dicastero per il Dialogo interreligioso, il cardinale George Jacob Koovakad, e il Nunzio apostolico in Kazakistan, mons.
George Panamthundil, hanno rafforzato la portata di questa iniziativa, sottolineando l’importanza del dialogo interreligioso come motore di pace e progresso umano.
La speranza è che, alla prossima edizione del Congresso, la “Carta dei Principi” possa essere presentata come un impegno condiviso, un simbolo tangibile di speranza e un invito all’azione per un futuro in cui la cura e la compassione siano valori universali e condivisi.