Un’allarme incendio, divampato nelle prime ore del mattino alle 6:30 circa, sta mettendo a dura prova le risorse di soccorso nel territorio collinare di Diano San Pietro.
Le fiamme, alimentate da condizioni meteorologiche favorevoli – presumibilmente caratterizzate da temperature elevate e una relativa assenza di umidità – si propagano rapidamente, rendendo difficile il controllo.
Sul luogo dell’evento sono immediatamente intervenute squadre di vigili del fuoco, supportate da un nutrito contingente di volontari della protezione civile.
L’intervento aereo, con un elicottero impegnato nelle operazioni di spegnimento, si è rivelato cruciale per raggiungere aree impervie e particolarmente vulnerabili.
La complessità dell’evento non deriva solo dalla rapidità di diffusione delle fiamme, ma anche dalla frammentazione del fronte incendiario.
L’ipotesi di un innesco doloso, pertanto, si fa strada con forza, suggerita dalla presenza di diversi punti di innesco apparentemente simultanei.
Questa circostanza implica un’indagine più approfondita per accertare le responsabilità e prevenire ulteriori episodi.
La prontezza d’azione e l’impegno incessante dei soccorritori, che hanno creato una vera e propria barriera protettiva, hanno finora evitato che le abitazioni fossero direttamente minacciate.
Nonostante questo, la situazione rimane critica e sotto costante monitoraggio.
L’incendio attuale ripropone una preoccupante continuità con un altro evento simile verificatosi nella giornata precedente.
Tale episodio aveva interessato il comprensorio, precisamente nella zona retrostante il cimitero di Diano Marina, estendendosi tra le frazioni di Diano Calderina e Varcavello.
Questa ricorrenza solleva interrogativi sulla vulnerabilità del territorio, sulle cause profonde di tali eventi e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e controllo del rischio incendio, soprattutto in un contesto segnato dai cambiamenti climatici e dall’aumento della siccità.
L’analisi delle due emergenze, in parallelo, si rende necessaria per comprendere meglio le dinamiche di propagazione delle fiamme e ottimizzare l’efficacia delle strategie di intervento.