Un gesto di memoria collettiva, un inno alla resilienza: a Manfredonia, il volto di Giusy Potenza, la giovane strappata alla vita troppo presto, riemerge su un murale che trasforma una parete scolastica in un potente simbolo di speranza e lotta contro la violenza.
L’immagine, accolta da una folla composta da familiari, istituzioni e studenti, non è solo un ritratto, ma un manifesto di un’intera comunità che si rifiuta di dimenticare e che si impegna a costruire un futuro migliore.
L’iniziativa, promossa dall’avvocata Innocenza Starace, legale di fiducia della famiglia Potenza, si concretizza attraverso l’opera di Raffaella Fariello, artista locale che ha coinvolto attivamente studenti e membri di associazioni giovanili, in un processo creativo condiviso.
Il murale, realizzato di fronte all’istituto magistrale che Giusy frequentava, incarna un profondo significato: la vittoria della memoria sul silenzio, della compassione sull’indifferenza.
Il delitto, che ha visto Giovanni Potenza, cugino di secondo grado della vittima, condannato in via definitiva a trent’anni di reclusione, ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità.
La sua attuale condizione di semilibertà, come sottolineato tacitamente dalla presenza del murale, alimenta un dibattito complesso e doloroso.
“Questo non è solo un murale, ma una dichiarazione”, ha affermato l’avvocata Starace durante la cerimonia.
“È la testimonianza tangibile della nostra ferma opposizione alla violenza e un monito a non dimenticare mai la fragilità umana.
L’assassino voleva cancellare il volto di Giusy, schiacciarlo, annullarlo.
Ma fallì.
Il suo volto resta impresso nella memoria di Manfredonia, un faro che illumina il cammino verso un futuro di rispetto e giustizia.
“L’opera, più che una semplice commemorazione, si configura come un messaggio diretto alle nuove generazioni.
Raffaella Fariello, attraverso la sua arte, ha voluto esprimere un appello alla responsabilità e alla ricerca di aiuto.
“Ragazzi, ricordate: anche nei momenti più bui, esiste sempre un punto di riferimento, una luce a cui rivolgersi.
Non siate soli, cercate supporto, parlate, condividete le vostre paure e i vostri dubbi.
La comunità è qui per voi.
“Il murale di Giusy Potenza non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
È un invito a coltivare la cultura della legalità, a promuovere l’educazione alla non-violenza e a sostenere attivamente le vittime di violenza.
È un impegno a costruire una società più giusta, inclusiva e rispettosa dei diritti di ogni individuo, in cui la memoria di Giusy continui a ispirare azioni concrete e a illuminare il cammino verso un futuro di speranza e pacifica convivenza.
L’eco della frase “Bentornata a scuola Giusy” risuona, un augurio mai pienamente esaudito, ma un costante invito a onorare la sua memoria attraverso l’impegno civile e la solidarietà umana.