venerdì 19 Settembre 2025
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Familiar Touch: Alzheimer, Dignità e Sensualità Inaspettate

“Familiar Touch”, diretto da Sarah Friedland, offre una prospettiva inaspettata e profondamente umana sulla malattia di Alzheimer, evitando la retorica consolatoria che spesso accompagna narrazioni simili.
Il film non si concentra tanto sul dolore e la perdita, quanto sull’incredibile capacità di adattamento di Ruth Goldman (interpretata magistralmente da Kathleen Chalfant), una donna catapultata da una vita familiare radicata in una realtà sconosciuta: una struttura per anziani.
Tradizionalmente, le storie sull’Alzheimer tendono a focalizzarsi sulla sofferenza dei familiari e degli operatori sanitari, relegando il malato a un ruolo di vittima passiva, definita unicamente dalla perdita di memoria.

“Familiar Touch” infrange questa convenzione, restituendo a Ruth la sua dignità e complessità.

Il film esplora la sua esperienza non come una mera perdita cognitiva, ma come il vissuto di una donna, con i suoi desideri, le sue emozioni e, soprattutto, la sua sensualità, spesso ignorata o stigmatizzata nelle rappresentazioni dell’invecchiamento.
La regista, impegnata da anni in progetti di “invecchiamento creativo” e nell’assistenza a persone con demenza, sottolinea come il film abbracci temi universali come l’interdipendenza e l’assistenza, ma pone al centro l’aspetto umano di Ruth, riconoscendone la sua identità sessuale come parte integrante della sua esistenza.
Questa scelta coraggiosa mette in luce una realtà troppo spesso trascurata: l’anzianità non implica la rinuncia alla sessualità né la scomparsa del desiderio.
La partecipazione attiva di residenti e operatori di una comunità di riposo di Los Angeles conferisce al film un’autenticità e una profondità emotiva rare.

Kathleen Chalfant, interprete di Ruth, condivide la sua esperienza sul set, rivelando come inizialmente si sia sentita distaccata dal gruppo di anziani, percependo il ruolo di attrice come una barriera.
Tuttavia, l’incontro con loro ha scosso le sue convinzioni, rivelando una sorprendente comunanza di esperienze e sentimenti.
La pubblicazione del film coincide con un momento significativo: la Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre) e il ritorno, dopo anni, della conferenza Alzheimer Europe a Bologna (6-8 ottobre 2025).

Questi eventi sottolineano l’importanza di una maggiore consapevolezza e di un approccio più umano e inclusivo nei confronti della demenza, invitando a guardare oltre la malattia e a riconoscere la persona che vi è dietro, con la sua storia, i suoi desideri e la sua dignità.
“Familiar Touch” è un invito a riscoprire la bellezza e la complessità dell’invecchiamento, rifiutando stereotipi e pregiudizi e celebrando la ricchezza di una vita vissuta pienamente, anche quando la memoria vacilla.

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