sabato 20 Settembre 2025
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PD Sardegna: Elezione segretario e tensioni per la presidenza

Il Partito Democratico sardo si appresta a inaugurare una nuova fase con l’elezione del suo segretario e la definizione della figura che presiederà l’assemblea regionale.

La giornata odierna, che culminerà con la riunione dell’assemblea a Tramatza (Oristano), rappresenta un momento cruciale per il partito, segnato da una transizione di leadership e da delicate negoziazioni interne.
L’uscente Piero Comandini, avendo assunto il ruolo di Presidente del Consiglio regionale, ha reso necessaria una successione, aprendo la strada alla candidatura di Silvio Lai, deputato e già segretario del partito tra il 2009 e il 2014, un periodo significativamente influenzato dall’amministrazione regionale guidata dal centrodestra di Ugo Cappellacci.

La sua elezione, data per scontata e presumibilmente sancita per acclamazione, riflette una scelta consolidata sin dall’annuncio delle dimissioni di Comandini.
Tuttavia, l’attenzione non si concentra esclusivamente sulla segreteria.

La presidenza dell’assemblea regionale, attualmente ricoperta dall’assessore alla Programmazione e vice della Giunta, Giuseppe Meloni, rappresenta un punto di contesa.

A differenza della segreteria, la questione della presidenza non ha ancora trovato una soluzione condivisa, alimentando tensioni e possibili scenari di votazione all’interno delle diverse correnti dem.

La competizione per la presidenza si prospetta un terreno complesso, dove le dinamiche interne al partito giocano un ruolo determinante.
La corrente, storicamente legata a Comandini e Tore Cherchi, dovrebbe proporre una candidatura, ma la scelta non è priva di incertezze.

Il nome di Gavino Manca, figura proveniente dalla provincia di Sassari, come Lai, è stato fatto circolare, ma si solleva anche la possibilità di optare per una candidata donna, in linea con una maggiore rappresentanza di genere all’interno del partito.

La circostanza che Manca non sia membro dell’assemblea democratica introduce un elemento di criticità.

Alcuni dirigenti del partito sottolineano la preferibilità di una scelta che ricada su una figura interna all’assemblea, per garantire una maggiore legittimità e operatività della presidenza.
Questa preferenza riflette una consapevolezza dell’importanza di un coinvolgimento attivo e diretto dei membri dell’assemblea nel processo decisionale, evitando candidature esterne che potrebbero generare frizioni e incomprensioni.
In sintesi, la giornata di oggi non è solo un passaggio formale di consegne, ma un momento di riflessione e ridefinizione delle strategie e degli obiettivi del Partito Democratico sardo.

La scelta del nuovo segretario e la definizione del presidente dell’assemblea regionale rappresentano un’opportunità per rafforzare il partito, superare le divisioni interne e affrontare le sfide future con una visione chiara e condivisa.
Il ruolo delle correnti interne, le dinamiche di potere e le aspirazioni individuali si intrecciano in un complesso gioco politico, che determinerà il futuro immediato del Partito Democratico sardo.

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