Immaginate un mondo guidato da figure come Numa Pompilio, un sovrano la cui saggezza si irradiava più delle armi di un esercito.
Un uomo, come i grandi filosofi, animato da una profonda devozione alla legge, alla religione e, soprattutto, alla pace, un uomo che, nonostante l’età, si lascia ispirare dalla ninfa Egeria.
Contrasteggiando questa visione con l’immagine di un Tullio Ostilio, ossessionato dalla guerra, o di un Tarquinio il Superbo, avido di potere, emerge un desiderio universale: un Numa Pompilio per nazione, un sovrano capace di elevare la collettività al di sopra della sete di conquista.
È questa l’osservazione acuta di Enrico Brignano, che con il suo spettacolo torna al Teatro Sistina per un ciclo di rappresentazioni, proponendo una riflessione che va ben oltre la semplice commedia.
Chi possiede una solida conoscenza della storia romana, comprende immediatamente la portata di questa preferenza.
Numa Pompilio, terzo re di Roma, incarna un paradigma di governo alternativo a quello bellicoso e autoritario.
Un re anziano, inizialmente riluttante ad assumere il ruolo, convinto ad accettare il fardello del potere grazie all’intercessione della ninfa Egeria.
La sua regalità non si manifesta attraverso vittorie militari, ma attraverso la costruzione di istituzioni giuridiche, religiose e sociali volte a garantire la stabilità e la prosperità del popolo romano.
La figura di Giano Bifronte, divinità custode delle porte e dei passaggi, diventa emblematica della politica di Numa: un ammonimento a rimanere ancorati alla pace, a evitare le ambizioni di guerra che, in definitiva, portano solo distruzione e sofferenza.
Il re non vuole armare il popolo, ma istruirlo, illuminarlo, guidarlo verso un futuro di concordia e progresso.
Lo spettacolo, un’abile rivisitazione di un’opera scritta da Gigi Magni, musicata da Nicola Piovani e resa immortale da Gigi Proietti, non si limita a una semplice narrazione storica.
È un invito a riflettere sulle qualità che dovrebbero contraddistinguere i leader di oggi, un’esortazione a privilegiare la saggezza, la compassione e la visione a lungo termine rispetto all’opportunismo e alla ricerca del consenso immediato.
Dopo il successo riscosso nella stagione precedente, con oltre 130.000 biglietti venduti e 83 repliche esaurite in nove città italiane, il tour proseguirà attraverso le principali città del Paese, toccando Trieste, Bologna, Bari, Torino e altre ancora, portando con sé un messaggio di speranza e un appello alla responsabilità collettiva.
Un monito a coltivare i valori di Numa Pompilio, per costruire un mondo più giusto e pacifico.