lunedì 22 Settembre 2025
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Latina sotto pressione: allarme sicurezza e risposta urgente.

La recente escalation di atti intimidatori a Latina rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato, un sintomo di una profonda crisi di sicurezza che esige una risposta immediata e strutturale.

La presenza del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, al fianco della Sindaca Matilde Celentano, testimonia l’urgenza di affrontare questa situazione con la massima determinazione, trascendendo le promesse di solidarietà e traducendole in azioni concrete.
L’incremento di 300 nuove telecamere di sorveglianza rappresenta una misura tattica, sebbene necessaria, in un contesto in cui l’inadeguatezza dei sistemi di monitoraggio esistenti è palese.

Tuttavia, è imperativo comprendere che la videosorveglianza, pur potendo disincentivare alcuni comportamenti, non può costituire l’unica risposta.

Si tratta di un tassello all’interno di una strategia complessiva che deve contemplare un rafforzamento delle forze dell’ordine, un potenziamento dell’intelligence e un approccio multidisciplinare che affronti le radici profonde del fenomeno criminale.

L’annuncio della visita del Ministro dell’Interno segnala una presa di coscienza a livello nazionale della gravità della situazione e la volontà di fornire supporto alla Regione Lazio e al Comune di Latina.

È fondamentale che questa vicinanza si concretizzi in risorse finanziarie, competenze specialistiche e strumenti legislativi che consentano di contrastare efficacemente le infiltrazioni criminali.
L’intervento della Sindaca Celentano sottolinea il profondo impatto che questi eventi hanno sulla comunità locale, alimentando un clima di paura e insicurezza.

La necessità di fornire risposte rapide ed efficaci è cruciale per ripristinare la fiducia dei cittadini e per mitigare il senso di vulnerabilità.

La lettera indirizzata al Ministro Piantedosi e la pronta risposta ricevuta evidenziano la volontà di un coordinamento istituzionale che vada oltre i confini regionali.
Questa sinergia è essenziale per affrontare un problema che presenta caratteristiche transnazionali e che richiede una visione strategica a lungo termine.
È indispensabile non limitarsi a un’azione repressiva, ma investire in politiche di prevenzione che mirino a contrastare l’emarginazione sociale, la povertà e la mancanza di opportunità, fattori che possono favorire il reclutamento di giovani da parte di organizzazioni criminali.
Parallelamente, è necessario rafforzare la collaborazione tra le istituzioni, il mondo dell’associazionismo e la società civile, promuovendo una cultura della legalità e del rispetto delle regole.
La necessità di “ripulire la regione da organizzazioni criminali che agiscono con arroganza” non può essere perseguita attraverso un approccio ideologico o settoriale, ma attraverso un’azione mirata, trasparente e rispettosa dei diritti fondamentali.

La lotta alla criminalità deve essere un impegno condiviso da tutti, un patto di responsabilità che coinvolga ogni singolo cittadino.

La salvaguardia della sicurezza pubblica non è solo una questione di ordine pubblico, ma un diritto inalienabile che lo Stato ha il dovere di garantire.
La resilienza della comunità di Latina, fatta di “persone per bene”, sarà la chiave per confinare questi episodi e restituire alla città la serenità e la fiducia nel futuro.
Aumentare di sei volte la sorveglianza non è sufficiente; occorre un cambiamento culturale profondo.

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