04 agosto 2024 – 17:12
Napoli, una città ricca di contraddizioni e peculiarità, rappresentata in modo esilarante e allo stesso tempo critico nel film ‘Così Parlo Bellavista’ di Luciano De Crescenzo. Tra i tanti aspetti della vita quotidiana che emergono dal film c’è quello dei parcheggiatori abusivi, una figura istituzionalizzata che si muove tra il traffico caotico della città partenopea. Ma dietro l’apparente semplicità e il folklore delle richieste di parcheggio si nasconde una realtà ben più complessa e oscura.Un recente report redatto dai carabinieri di Napoli ha messo in luce l’entità dell’industria illegale dei parcheggiatori abusivi, un vero e proprio business che genera migliaia di euro al giorno. Le cifre parlano chiaro: dall’inizio dell’anno sono stati identificati e denunciati 323 parcheggiatori abusivi, quasi due al giorno. Le tariffe praticate variano a seconda dell’evento o della location, con picchi fino a 30 euro per un posto durante le partite di Champions League o i concerti più attesi.Ma non si tratta solo di un fenomeno legato alla sopravvivenza economica dei singoli individui. Dietro ai parcheggiatori abusivi si celano spesso organizzazioni criminali come la camorra, pronte a minacciare e aggredire chiunque si opponga al pagamento del “pizzo” per il parcheggio. Gli arresti eseguiti nei confronti del “clan Contini” lo scorso giugno ne sono la prova tangibile.La speculazione sui sentimenti non è da meno: anche nei momenti di dolore come la visita al cimitero il costo del parcheggio aumenta, sfruttando le emozioni delle persone. E non mancano le situazioni paradossali, come la ricerca disperata di un posto auto davanti alle discoteche o lungo le spiagge affollate.Insomma, i parcheggiatori abusivi rappresentano solo la punta dell’iceberg di un sistema marcio che prospera nell’ombra della legalità. È necessario combattere questa forma di illegalità diffusa per restituire alla città il diritto alla legalità e alla sicurezza per tutti i cittadini onesti.
