Un’onda di partecipazione, stimata in almeno duemila persone, ha investito oggi il cuore di Torino, in Piazza San Carlo, per un presidio pro-Palestina promosso dalla Cgil.
Il suono acuto e lacerante di sirene, evocando in modo vivido il dramma bellico e i bombardamenti che martirizzano Gaza, ha aperto la manifestazione, segnando un momento di profonda commozione e solidarietà.
Tra i presenti, figure di spicco della politica torinese, come l’ex sindaca Chiara Appendino, ora deputata e vicepresidente del Movimento 5 Stelle, a testimonianza dell’ampiezza e della trasversalità della preoccupazione per la situazione nel territorio palestinese.
La piattaforma delle richieste, espressa con forza dal microfono da un esponente della Cgil, si è concentrata su un appello urgente e inequivocabile: “Fermate questo eccidio, fermate il genocidio, fermate la violenza!”.
Questo grido, carico di dolore e di indignazione, si è tradotto in proposte concrete e pragmatiche: l’istituzione immediata di corridoi umanitari per garantire l’accesso di aiuti essenziali alla popolazione civile e la sospensione totale di qualsiasi forma di cooperazione commerciale e militare con il governo israeliano, distinguendo chiaramente tra le azioni del governo e la sofferenza della popolazione palestinese.
La Cgil ha inoltre sottolineato la necessità di un supporto concreto alla flottilla umanitaria che tenta di raggiungere Gaza, portando aiuti vitale e simbolo di resistenza pacifica.
Il presidio si inserisce nel contesto di una più ampia mobilitazione nazionale, caratterizzata da scioperi e manifestazioni in diverse città italiane.
Il sindacato ha rimarcato come questo evento a Torino sia solo una tessera di un mosaico più grande, un movimento globale di donne e uomini che rivendicano con forza il rispetto per la vita, la storia e le identità dei popoli, invocando un cessate il fuoco e la fine della spirale di violenza.
La retorica del movimento non si limita alla denuncia, ma promuove attivamente valori di giustizia, equità e solidarietà.
L’atmosfera vibrante della piazza è stata resa ancora più suggestiva dalla presenza di numerose bandiere palestinesi, affiancate ai simboli delle categorie Cgil, e da uno striscione arcobaleno che ha amplificato il messaggio di pace con la lapida frase: “Anche oggi si muore a Gaza, pace in Palestina”.
Un gesto simbolico, profondamente toccante, ha visto la deposizione di centinaia di barchette di carta, dipinte con i colori della bandiera palestinese e recanti la scritta “Anche io sono Global Sumud Flotilla”, un tributo alla resistenza e alla speranza di un futuro migliore, un omaggio alla resilienza e alla determinazione del popolo palestinese che continua a lottare per la propria dignità e sopravvivenza.
Il termine “Sumud”, che significa perseveranza e resistenza, riflette lo spirito di chi, nonostante le avversità, non si arrende.