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venerdì 14 Novembre 2025

IA e PMI: Bari al fronte per la trasformazione digitale.

L’avvento dell’intelligenza artificiale non è più una proiezione futuristica, ma un elemento costitutivo del tessuto economico e sociale contemporaneo.

La sua influenza si estende ben oltre l’automazione di processi, permeando la produttività aziendale, rimodellando i modelli di business e ridefinendo le strategie operative.

L’incontro ‘Dal prompt al post: IA e digitale al servizio delle Pmi’, svoltosi nella Fiera del Levante di Bari sotto l’egida di Fondazione Mondo Digitale, Camera di Commercio di Bari e Pid – Punto Impresa Digitale, ha esplorato questa trasformazione, focalizzandosi su strumenti pratici per supportare le Piccole e Medie Imprese (PMI) nell’abbracciare l’era digitale.
La resistenza al cambiamento è un’aspirazione umana comprensibile, ma la proattività nel governare l’evoluzione tecnologica rappresenta un imperativo strategico.

Come sottolineato da Luciana Di Bisceglie, presidente della Camera di Commercio barese, è cruciale che le PMI non solo riconoscano l’importanza dell’IA, ma acquisiscano anche le competenze e le risorse necessarie per sfruttarne appieno il potenziale.
Questo implica non solo l’adozione di strumenti specifici, ma anche un ripensamento dei processi interni, della formazione del personale e dell’approccio al mercato.
La valorizzazione della storia e delle competenze distintive di ciascuna impresa, potenziata dall’IA, diviene quindi un fattore chiave per la competitività.

Dati recenti, elaborati congiuntamente da Unioncamere e Dintec sulla base dell’Osservatorio Punti Impresa Digitale delle Camere di Commercio, delineano un quadro in evoluzione, sebbene ancora parziale, nell’adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle imprese italiane.
Nel 2024, una quota relativamente modesta, pari all’11,4%, ha implementato soluzioni basate sull’IA, segnando comunque un incremento rispetto al 5,7% registrato nel 2021.

Questa crescita, pur incoraggiante, rivela una disparità settoriale: il settore dei servizi guida l’adozione (75,2%), seguito da manifatturiero e commercio (circa il 10%), mentre l’agricoltura e altre industrie rimangono indietro (meno del 3%).

Tuttavia, le previsioni future delineano una traiettoria ascendente.

Si prevede che tra il 2025 e il 2027 l’intelligenza artificiale diventerà un pilastro degli investimenti per quasi una impresa su cinque (18,9%), indicando un crescente riconoscimento del suo ruolo trasformativo.
Questo incremento non è solo una questione di adozione tecnologica, ma anche di cambiamento culturale, che richiede un impegno continuo per la formazione, l’innovazione e la collaborazione tra imprese, istituzioni e centri di ricerca.

L’integrazione efficace dell’IA, pertanto, non è un obiettivo a breve termine, ma un percorso di crescita sostenibile che richiede visione strategica, investimento mirato e un approccio proattivo alla gestione del cambiamento.

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