lunedì 22 Settembre 2025
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Campobasso

Crollo Chiesa Madonna di Costantinopoli: Appello ribalta il verdetto

Il crollo della chiesa della Madonna di Costantinopoli a Pietracatella (Campobasso), una ferita ancora aperta nella comunità molisana, ha visto la conclusione del processo d’appello a Campobasso, segnando un capitolo complesso e controverso nella ricerca di giustizia per la perdita di Giuseppe Mancino, l’operaio deceduto, e per i due feriti.
L’evento, risalente al 28 luglio 2015, fu innescato da un cedimento strutturale durante i lavori di ristrutturazione, interventi resi necessari dalle conseguenze del terremoto che aveva colpito la regione.

Nel giugno 2023, la chiesa, luogo simbolo di un dolore condiviso, è stata consacrata come santuario commemorativo delle vittime del lavoro.
Il verdetto, che ha ribaltato in parte le precedenti sentenze, ha lasciato spazio a interpretazioni divergenti e solleva interrogativi sul ruolo della responsabilità professionale e la complessità della valutazione delle cause in incidenti sul lavoro di questa natura.

L’ingegnere responsabile unico del procedimento, assistito dall’avvocato Mariano Prencipe, è stato assolto, una decisione giustificata dalla presunta inesistenza del fatto addebitatogli.
Parallelamente, è stata dichiarata la prescrizione del reato di lesioni.

La pena per il direttore dei lavori, difeso dall’avvocato Carmine Verde, e per la titolare dell’impresa e il geometra direttore tecnico del cantiere, assistiti dall’avvocato Gianfederico Cecanese, è stata ridotta a un anno e quattro mesi.
Il contrasto con la sentenza di primo grado, emessa a Larino due anni precedentemente, è significativo.
In quella sede, il capo cantiere era stato assolto, mentre gli altri quattro imputati – la titolare dell’impresa, il direttore dei lavori, e due tecnici – erano stati condannati per omicidio colposo e lesioni gravissime, con una pena di due anni e sei mesi.

Questo ribaltamento sottolinea l’importanza del grado di appello nel sistema giudiziario e la possibilità di una rivalutazione delle prove e delle interpretazioni dei fatti.

L’avvocato Cecanese ha espresso forti riserve in merito al verdetto, denunciando anomalie che, a suo avviso, ne inficiano la correttezza e preannunciando il ricorso in Cassazione.
Tale decisione evidenzia la persistenza di forti contrasti interpretativi e la volontà di perseguire la ricerca della verità processuale attraverso le vie legali.

Al contrario, l’avvocato Prencipe ha manifestato soddisfazione per l’assoluzione del suo assistito, sottolineando come questa sentenza confermi le sue precedenti affermazioni sull’estraneità dell’ingegnere e la presenza di elementi giuridici che ne dimostravano l’innocenza.

Il caso solleva, in definitiva, questioni cruciali legate alla sicurezza nei cantieri, alla corretta applicazione delle normative in materia di prevenzione e protezione sul lavoro, e alla necessità di una più rigorosa valutazione della responsabilità professionale in situazioni di grave pericolo.
La vicenda, al di là delle implicazioni giuridiche, rappresenta un monito per l’intera comunità e un invito a riflettere sul valore della vita umana e sulla responsabilità collettiva per la sua tutela.
Il santuario dedicato alle vittime del lavoro, ora, custodisce la memoria di questa tragedia e ispira un impegno costante per la sicurezza e la giustizia.

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