L’esercitazione “Extreme Patrol” ha recentemente concluso un ciclo triennale di prove intensive, un banco di prova cruciale per le capacità operative delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano.
Per tre giorni e tre notti, dodici pattuglie composte da alpini e personale specializzato, si sono immerse in un ambiente montano estivo ostile, operando in una zona compresa tra Ega, il Passo Costalunga e Moena, a quote superiori ai duemila metri.
L’addestramento, meticolosamente pianificato e supervisionato dal Comando delle Truppe Alpine di Bolzano, ha rappresentato un’occasione di crescita professionale inestimabile per il personale coinvolto.
A far parte di questa complessa operazione, unitamente al Comando, sono stati i reggimenti della Brigata Alpina Taurinense (il 2°, il 3° e il 9° reggimento alpini, la Nizza Cavalleria, il 32° reggimento genio guastatori, e il 1° reggimento artiglieria terrestre da montagna), e della Brigata Alpina Julia (il 5°, il 7° e l’8° reggimento alpini, il 2° reggimento genio guastatori, il 3° reggimento artiglieria terrestre da montagna, e la Piemonte Cavalleria).
Un supporto logistico e tecnico imprescindibile è stato fornito dal Centro Addestramento Alpino di Aosta, dal reggimento logistico Julia, dal 4° reggimento Altair dell’Aviazione dell’Esercito, e dal 2° reggimento trasmissioni alpino.
Ogni pattuglia, composta da dieci alpini altamente qualificati, si è cimentata in un intricato susseguirsi di prove progettate per spingere al limite le loro abilità.
L’esercitazione si è aperta con un’infiltrazione tattica a bordo di elicotteri CH47, per poi proseguire con un impegnativo superamento verticale lungo un percorso di 370 metri, un banco di prova di abilità tecniche e resilienza fisica.
La fase successiva ha simulato un’azione cinetica realistica, attraverso l’utilizzo di colpi a salve e un sofisticato sistema di simulazione laser Miles, permettendo un’accurata valutazione dell’efficacia delle tattiche impiegate.
L’Extreme Patrol ha poi focalizzato l’attenzione sulle capacità di soccorso, con prove realistiche di recupero di un ferito in tempi ristretti, utilizzando un manichino specifico.
La gestione dell’emergenza si è conclusa con un trasporto sicuro e un’evacuazione tramite elicottero AB205, simulando un’azione coordinata in un contesto operativo complesso.
Il culmine dell’esercitazione ha visto le pattuglie affrontare una prova di resistenza particolarmente ardua: il guado di un tratto di oltre settanta metri del lago alpino di Soraga, a pieno carico, con armi e zaino, immersi in acque fredde, con una temperatura media di 6 gradi centigradi.
Questa fase ha messo a dura prova la preparazione fisica e la capacità di mantenere l’efficienza operativa in condizioni climatiche avverse.
Durante l’intera durata dell’esercitazione, le pattuglie hanno operato in completa autonomia logistica, alimentandosi con razioni viveri appositamente formulate per climi freddi, dimostrando un’elevata capacità di autosufficienza e un’adeguata pianificazione delle risorse.
L’Extreme Patrol rappresenta, quindi, un’occasione cruciale per mantenere elevati standard di preparazione e per affinare le competenze operative delle Truppe Alpine, pronte ad affrontare le sfide complesse che la montagna presenta.