06 agosto 2024 – 05:32
Antonio Tajani ha deciso di imporre il silenzio a tutti, evitando così di aprire ulteriori conflitti all’interno della maggioranza politica, già alle prese con una serie di controversie difficili da risolvere. Tuttavia, nonostante il tentativo del vicepremier e segretario del partito Forza Italia di chiudere rapidamente la questione, il malcontento continua a fermentare tra i membri del partito azzurro. Le dichiarazioni del presidente meloniano della commissione Cultura, che ha definito le sentenze sulla strage di Bologna come strumento politico per attaccare la destra, hanno suscitato reazioni indignate tra i sostenitori dell’esecutivo provenienti dal centro. Persino Elly Schlein ha continuato a insistere affinché Giorgia Meloni prenda le distanze da tali affermazioni. L’unico a sfuggire alla direttiva del silenzio imposta da Tajani è il vicepresidente della Camera Giorgio Mul. Secondo lui, il problema risiede nella sfera culturale: c’è chi desidera riscrivere la storia e non accetta le verità storiche come sono state stabilite.