lunedì 22 Settembre 2025
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Vulture, Città Italiana del Vino 2026: Un’Eccellenza Vulcanica

Il cuore pulsante del Vulture, area geografica che abbraccia quattordici comuni lucani – Rionero in Vulture, Melfi, Ginestra, Barile, Rapolla, Genzano di Lucania, Atella, Acerenza, Palazzo San Gervasio, Lavello, Forenza, Venosa, Maschito, con Ripacandida a guidare il consorzio – si appresta a incarnare un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale.
Il riconoscimento di “Città Italiana del Vino 2026”, conferito dall’Associazione nazionale Città del Vino, proietta quest’area vulcanica, erede di un passato millenario e custode di tradizioni vitivinicole secolari, sotto i riflettori, raccogliendo il prestigioso passaggio di testimone dai Castelli Romani.

La scelta del Vulture, prevalso su ambiziose candidature provenienti da Abruzzo, Sicilia e Veneto, non è casuale.
Rappresenta una dichiarazione d’intenti, un atto di fiducia in un territorio che, al di là della produzione di Aglianico, offre un patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico di inestimabile valore.
L’anno dedicato a questo comprensorio sarà scandito da un ricco calendario di eventi e iniziative che spaziano dall’enoturismo alla promozione culturale, dalla sensibilizzazione ambientale alla creazione di opportunità socioeconomiche.
L’obiettivo primario è quello di esaltare le specificità del territorio, celebrando la simbiosi millenaria tra uomo e natura che ha dato origine a un vino capace di raccontare una storia unica.
Il riconoscimento trascende la mera celebrazione del vino come prodotto.
Si configura come un’occasione imperdibile per analizzare l’impatto profondo che la viticoltura ha sulla società, sull’economia locale, sulla gastronomia, sulla conservazione del paesaggio e sulla salvaguardia del patrimonio immateriale e materiale.

Sarà un’opportunità per riscoprire le peculiarità dei vitigni autoctoni, le tecniche di coltivazione tradizionali, i saperi artigianali che si tramandano di generazione in generazione.

Il progetto vincitore, come sottolineato dal direttore di Città del Vino, Paolo Corbini, si è distinto per l’attenzione particolare dedicata alla dimensione dello sviluppo territoriale.

L’ambizione è quella di trasformare il Vulture in un vero e proprio “laboratorio nazionale”, un modello di riferimento per la valorizzazione sostenibile del territorio attraverso la promozione del vino.
Un luogo dove sperimentare nuove strategie di marketing, nuove forme di turismo esperienziale, nuove modalità di coinvolgimento delle comunità locali.
Un’occasione per ripensare il futuro del territorio, puntando sulla qualità, l’innovazione e la sostenibilità, per lasciare alle future generazioni un’eredità preziosa e duratura.
Un invito a riscoprire il valore della lentezza, della cura, della passione, per costruire un futuro più equo e prospero per tutti.

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