sabato 6 Dicembre 2025

Piemonte e Italia a fermo: mobilitazione generale CGIL contro le politiche del lavoro.

Venerdì 19 settembre, il Piemonte e l’Italia intera si tingono di protesta.

Una giornata di mobilitazione generale, indetta dalla CGIL, si configura come una risposta unitaria alle crescenti preoccupazioni che gravano sul mondo del lavoro.
Ben oltre una semplice interruzione dell’attività, la giornata rappresenta una piattaforma di espressione collettiva, un atto di rivendicazione nei confronti di politiche percepite come penalizzanti per la dignità e i diritti dei lavoratori.

La partecipazione è diffusa e trasversale, coinvolgendo un ampio spettro di settori economici.
Metalmeccanici, con le loro fabbriche simbolo come Stellantis, Marelli, Avio e Lagostina, interrompono la produzione per quattro ore, affiancati dai lavoratori edili, impegnati in cantieri cruciali come quelli di Fassa Bortolo, Durbiano e Heidelberg.

Anche i comparti chimico, dei trasporti (con un focus sui servizi non regolamentati dalla legge 146, cruciali per la logistica, i parcheggi e le infrastrutture autostradali), del commercio e della comunicazione aderiscono allo sciopero, segnalando la portata trasversale della protesta.
Particolarmente significativa è la partecipazione del settore bancario, con un’interruzione mirata nelle ultime due ore del turno, e dell’agroindustria, che incrocia le braccia nella seconda metà della giornata lavorativa.

Infine, i lavoratori dell’istruzione e del pubblico impiego, pilastri del servizio pubblico, si uniscono con assemblee nei luoghi di lavoro, manifestando il lutto attraverso il fiocco nero e il bracciale nero, simboli di una profonda insoddisfazione.
L’azione di protesta non si limita all’interruzione del lavoro, ma si traduce in una fitta rete di manifestazioni e presidi che animano le province piemontesi.
Asti aprirà la giornata con un concentramento in piazza Alfieri, diretto alla Prefettura, mentre Torino, il cuore pulsante del Piemonte, vedrà la sua manifestazione scatenarsi in piazza San Carlo nel tardo pomeriggio.
Biella, Alessandria, Cuneo, Novara, Omegna e il Vercellese, con le sue due sedi contemporanee (Vercelli in via Vittorio Veneto e Borgosesia in piazza Mazzini), si uniranno a questo coro di voci che rivendicano un futuro lavorativo più giusto e sostenibile.
Questa giornata di mobilitazione, lungi dall’essere un evento isolato, si inserisce in un contesto più ampio di crescente disagio sociale e di richieste di cambiamento strutturale.
È una risposta diretta alle sfide poste dalla precarietà, dalla stagnazione salariale, dalla compressione dei diritti sindacali e dalla crescente disuguaglianza economica.
Il significato ultimo della protesta risiede nella volontà di sollecitare un dialogo costruttivo con le istituzioni e con i datori di lavoro, al fine di costruire un modello di sviluppo che metta al centro il benessere dei lavoratori e la tutela del bene comune.

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