Nel cuore del Beneventano, un’indagine dei Carabinieri ha portato all’arresto di un cinquantenne, ex-funzionario del settore finanziario, a seguito del rinvenimento di una consistente quantità di esplosivi artigianali all’interno del suo garage.
L’operazione, svolta con la massima cautela e rapidità, ha svelato un quadro preoccupante di potenziale pericolo per la sicurezza pubblica.
La perquisizione domiciliare, preceduta da un’approfondita attività di indagine, ha portato alla scoperta di un vero e proprio laboratorio clandestino di esplosivi.
All’interno di un baule, gli investigatori hanno individuato quattro ordigni improvvisati, assemblati con una precisione inquietante.
Ogni dispositivo era dotato di miccia, un sofisticato sistema di detonazione elettronica e un telecomando per l’attivazione a distanza, tutti elementi in condizioni di perfetto funzionamento.
L’immediata gravità della situazione ha determinato l’intervento degli artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli, specialisti nella gestione di materiali pericolosi.
Gli esperti, dopo un’attenta analisi e catalogazione, hanno classificato i manufatti come ordigni esplosivi improvvisati, caratterizzati da un elevato potenziale distruttivo e una pericolosità intrinseca dovuta alla loro natura artigianale.
La difficoltà di prevedere con certezza il comportamento di tali dispositivi in condizioni reali rende ancora più rilevante la prontezza e la competenza degli artificieri.
Il peso complessivo dell’esplosivo rinvenuto ha superato il chilogrammo e duecento grammi, una quantità sufficiente a causare danni significativi e potenzialmente letali.
La presenza di un sistema di attivazione radiocomandato, completo di pacco batterie e telecomando, suggerisce una premeditazione e una capacità di pianificazione che amplificano la gravità delle accuse.
Il materiale esplosivo è stato immediatamente messo in sicurezza e posto sotto sequestro, garantendo l’immediata neutralizzazione del pericolo.
L’arrestato, nel frattempo, è stato trasferito presso la casa circondariale di Benevento, a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa di un’imputazione formale e di un processo.
Le indagini sono in corso per accertare le motivazioni che hanno spinto l’uomo a procurarsi e ad assemblare questi pericolosi ordigni, nonché per verificare eventuali complicità o connessioni con organizzazioni criminali.
L’episodio solleva interrogativi sulla potenziale diffusione di competenze nella fabbricazione di esplosivi e sulla necessità di rafforzare i controlli per prevenire futuri episodi di questo genere, tutelando la sicurezza dell’intera comunità.