sabato 20 Settembre 2025
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Napoli

Pompei: Atrocità su disabile, arrestati per sequestro e torture.

L’atroce vicenda che ha scosso Pompei, in provincia di Napoli, rivela un abisso di disumanità e una profonda violazione dei diritti fondamentali.
Due individui sono stati arrestati e sottoposti a custodia cautelare in carcere, accusati di aver sequestrato, maltrattato e sottoposto a sevizie una persona con disabilità, in un atto di gratuita crudeltà che testimonia una sconcertante mancanza di empatia e rispetto per la vita umana.
Secondo le indagini condotte dagli agenti del commissariato di Pompei, i due presunti responsabili hanno prelevato la vittima, in strada, con la forza, privandola della libertà personale e costringendola a salire su un veicolo.
La persona con disabilità è stata condotta nell’abitazione di uno degli indagati, dove è stata privata degli oggetti personali, quali chiavi e telefono cellulare, ostacolandone ogni tentativo di chiedere aiuto.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura, descrive un quadro di sofferenze indicibile.
La vittima è stata bersaglio di insulti e umiliazioni, subendo reiterate aggressioni fisiche.
Il momento di massima drammaticità si è verificato quando, in un gesto di estrema perfidia, è stata gettata in una piscina, nonostante la sua incapacità natatoria.

La disperazione della vittima, i suoi tentativi di vocalizzare una richiesta di soccorso, le difficoltà respiratorie, sono stati apparentemente ignorati dagli aggressori, in un contesto che richiama pratiche di bullismo estremo e sadico.
Le indagini hanno inoltre permesso di accertare che gli indagati hanno deliberatamente agito con modalità atte a impedire alla vittima di reagire, sfruttando la sua vulnerabilità e la sua ridotta capacità di difesa.

La Procura di Torre Annunziata ha evidenziato come i moventi alla base di questo crimine siano stati “abietti e futili”, spinti esclusivamente da una ricerca di divertimento crudele e priva di qualsiasi fondamento morale.

L’episodio solleva interrogativi profondi sulla necessità di rafforzare la protezione delle persone con disabilità, vulnerabili a fenomeni di abuso e discriminazione.
La vicenda, purtroppo, non è un caso isolato, ma un campanello d’allarme che invita a una riflessione più ampia sui valori di inclusione, rispetto e solidarietà che devono animare la nostra società.

Il gesto di uno dei due indagati, già detenuto presso la casa circondariale di Poggioreale per un altro procedimento penale, sottolinea la necessità di monitorare e intervenire tempestivamente su individui con propensione a comportamenti violenti e disumani.

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