07 agosto 2024 – 09:45
Nell’area ex Ingest, il silenzio della notte viene interrotto solo dal lontano rumore dei passi frettolosi di chi si aggira nell’oscurità. Il leggio in legno, testimone silenzioso delle preghiere e delle cerimonie religiose, è stato spogliato della sua tovaglia bianca, simbolo di purezza e devozione. I cavi dei microfoni giacciono abbandonati a terra, impotenti di fronte alla violenza del gesto compiuto dai ladri senza scrupoli che hanno colpito la chiesa del Santo Volto.Il parroco, don Mauro Giorda, osserva con tristezza il vuoto lasciato dalla bicicletta rubata, un mezzo che lo accompagnava nei suoi giri per la comunità. I fiori freschi che adornavano l’altare sono stati dispersi nel buio della notte, simbolo di bellezza e fragilità trafugati da mani crudeli.Le strade intorno alla chiesa sono diventate teatro di incontri oscuri tra tossicodipendenti e spacciatori, una realtà che si è insinuata nell’animo stesso del quartiere. Don Mauro Giorda racconta con voce stanca dei tentativi infruttuosi di contrastare questa ondata di violenza: le denunce alle autorità competenti sono cadute nel vuoto, lasciando la comunità in balia dell’insicurezza.La luce delle candele accese all’interno della chiesa sembra vacillare di fronte alla minaccia costante dei raid notturni. Gli abitanti del quartiere si stringono intorno al parroco nella speranza di riportare la pace e la serenità tra le mura sacre profanate dagli atti vandalici.E mentre il sole sorge lentamente all’orizzonte, illuminando i segni dell’intrusione notturna, la comunità si prepara a ricominciare da capo, con la fede incrollabile che anche nelle tenebre più fitte possa risplendere la luce della speranza.
