sabato 20 Settembre 2025
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Perugia

Memoria e Resistenza: Un Impegno per la Pace e il Futuro

Il peso di un’epoca come questa, segnata da conflitti che lacerano il tessuto globale, impone un’eco potente e incessante a favore della pace.
Un impegno tangibile, non retorico, volto a spegnere il rombo delle armi e a costruire ponti laddove la violenza erige muri.

Le immagini che ci giungono dalle zone di guerra, testimonianze crude di sofferenza umana, sono un monito severo, un grido di dolore che squarcia la coscienza collettiva, colpendo con particolare ferocia le figure più vulnerabili: donne, bambini, anziani, vittime innocenti di barbarie inaudite.
La Prima Giornata degli Internati Italiani nei Campi di Concentramento, celebrata presso la Prefettura di Perugia, ha rappresentato un momento di profonda riflessione e commemorazione, onorando con il conferimento di sei medaglie d’onore i familiari dei deportati e degli internati nei lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un evento di cruciale importanza, come sottolinea la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, esprimendo gratitudine al Prefetto Francesco Zito per aver contribuito a mantenere viva la memoria, a contrastare l’oblio e a trasmettere alle future generazioni la complessa eredità del nostro passato.
Non si tratta semplicemente di ricordare, ma di interiorizzare la lezione che emerge da queste storie di sofferenza.
Questi eventi fungono da antidoto contro la tendenza all’amnesia storica, un male che corrode i valori civili e apre la strada alla riproposizione di ideologie disumane.
È un dovere morale coltivare la memoria, non come esercizio di nostalgia o di pietismo, ma come strumento di consapevolezza e di prevenzione.

L’eco delle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella risuona con particolare forza: “allargare lo sguardo” sulla resilienza e la resistenza degli italiani che si opposero all’oppressione nazifascista è un atto di verità essenziale.

Questa verità non è solo un’indagine sul passato, ma una chiave per comprendere la profonda radice della nostra identità nazionale e il valore costituente della Resistenza.

La Resistenza, in questo contesto, non si limita alla lotta armata.

Comprende la disobbedienza civile, la solidarietà verso gli oppressi, la salvaguardia della dignità umana anche nelle condizioni più estreme.

È un patrimonio di coraggio, di altruismo, di profonda fede nei valori della libertà e della giustizia che deve essere tramandato alle nuove generazioni come guida per affrontare le sfide del presente e del futuro.
La memoria degli internati nei campi di concentramento ci invita a una riflessione profonda sul significato della responsabilità individuale e collettiva.

Ci ricorda che la storia non è un mero accumulo di date e di eventi, ma un processo continuo di interpretazione e di giudizio.

E che la nostra capacità di apprendere dal passato è l’unica garanzia per costruire un futuro di pace e di prosperità per tutti.
È un impegno che va rinnovato ogni giorno, con azioni concrete e con un’attenzione costante alle voci dei più deboli e degli emarginati.

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