Pordenone, città eletta Capitale Italiana della Cultura per il 2025, si appresta ad onorare questo prestigioso riconoscimento, abbracciando un tema di risonanza europea.
L’edizione di Pordenonelegge, fulcro di questa celebrazione, si articola attorno alla complessa e multiforme identità europea, un’indagine che si apre con un’immagine simbolica: l’incontro con il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, avvenuto sulle sponde del fiume Noncello, in un’area denominata “Arena Europa”.
Questa scelta non è casuale.
Il Noncello, un corso d’acqua che ha plasmato il territorio e la sua storia, diventa metafora del flusso continuo di scambi culturali che hanno caratterizzato l’Europa.
L’Arena Europa, invece, evoca lo spazio di confronto e dialogo, il luogo dove voci e prospettive diverse si incontrano per costruire un futuro condiviso.
Michelangelo Agrusti, presidente della Fondazione Pordenonelegge, ha sottolineato l’importanza di questo percorso, evidenziando come la città si senta investita di una responsabilità: quella di rappresentare l’Italia nel contesto europeo e di promuovere una riflessione approfondita sulle radici, le sfide e le aspirazioni del nostro continente.
Il tema europeo non è inteso come un mero esercizio retorico, ma come un’opportunità per esplorare le interconnessioni tra la cultura italiana e quella europea, per riscoprire le tradizioni comuni e per affrontare insieme le questioni cruciali del nostro tempo.
Si tratta di un’indagine che coinvolge la letteratura, l’arte, la musica, il teatro, il cinema e tutte le forme di espressione culturale, con l’obiettivo di stimolare la creatività, il pensiero critico e il senso di appartenenza.
L’edizione di Pordenonelegge si propone di essere un laboratorio di idee, un luogo di incontro tra autori, studiosi, artisti e pubblico, un’occasione per costruire ponti culturali e per rafforzare il dialogo intereuropeo.
Si tratta di un percorso che si nutre di storia, di memoria, di immaginazione e di speranza, con lo sguardo rivolto al futuro e con la consapevolezza che la cultura è uno strumento potente per promuovere la pace, la comprensione reciproca e lo sviluppo sostenibile.
La sfida è quella di interpretare l’Europa non come un’entità statica e definita, ma come un processo in continua evoluzione, un mosaico di identità diverse che si arricchiscono a vicenda.