domenica 21 Settembre 2025
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Cristina Seymandi: da trauma a impegno civico e denuncia online

Invece di optare per l’isolamento e il silenzio, un rifugio apparente per lenire le ferite inferte da un’esperienza traumatica resa pubblica con ferocia – l’episodio virale dell’estate 2023, un’accusa di infedeltà svelata in diretta davanti a un futuro fallito – Cristina Seymandi ha scelto un percorso di risolutezza e denuncia.
Di fronte a un’ondata di violenza verbale e a un’attenzione mediatica inaspettata, l’imprenditrice torinese ha intrapreso una battaglia legale e sociale volta a smascherare i responsabili e a sollevare una più ampia riflessione sui pericoli della diffamazione online.

Accompagnata dal suo legale, l’avvocato Claudio Strata, Seymandi ha espresso la sua disponibilità a candidarsi a sindaca di Torino, sottolineando come il suo impegno civico sia nato dalla necessità di promuovere un cambiamento profondo nella gestione della legalità e della protezione dei diritti individuali nell’era digitale.

La scelta di non chiudersi in un guscio personale, ma di trasformare l’esperienza dolorosa in un atto di coraggio e di testimonianza, ha portato alla pubblicazione del libro “Antifragile”, un manifesto per la resilienza e la capacità di rigenerarsi di fronte alle avversità.

Il caso Seymandi, inizialmente ostacolato da una prima sentenza sfavorevole, si sta configurando come un punto di riferimento giuridico per la tutela della reputazione online, portando all’identificazione di ventiquattro individui, soprannominati “leoni da tastiera”, e alla denuncia di quattro di loro.
Questa vicenda, che ha acceso un dibattito cruciale sulla responsabilità digitale, si inserisce in un contesto più ampio segnato dalla tragica morte di Carolina Picchio, la prima vittima certificata di cyberbullismo, avvenuta nel 2013.

La legge in materia, seppur presente, necessita di essere affiancata da un’educazione civica capillare nelle scuole, per diffondere la consapevolezza della precarietà della privacy nell’ambiente digitale, dove ogni azione, ogni parola, lascia tracce indelebili.

L’assessore alla legalità del Comune di Torino, Marco Porcedda, ha evidenziato come le dinamiche che regolano il web siano ormai dominate da logiche commerciali, incentrate sulla quantità di interazioni e di visibilità, a scapito della tutela dei valori etici e della protezione dei diritti.

Per contrastare questo fenomeno, il Comune ha siglato un protocollo d’intesa con la Polizia Postale, con l’obiettivo di accelerare i percorsi di giustizia riparativa, offrendo ai responsabili la possibilità di riparare il danno causato e di reintegrarsi nella società.
L’episodio Seymandi, dunque, non è solo una storia personale di dolore e di riscatto, ma un campanello d’allarme che invita a una profonda riflessione sul ruolo della giustizia, dell’educazione e della responsabilità nell’era digitale, un’era che richiede un nuovo patto sociale per proteggere la dignità e i diritti di ogni individuo.

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